Alcune stat-up stanno elaborando un nuovo sistema per ottenere il litio dalle acque salate contenute nei pozzi petroliferi esauriti. Si tratta però di una tecnologia ancora in via di sviluppo.
L’innovazione delle start-up: l’estrazione diretta
L’innovazione alla quale stanno lavorando alcune start-up del settore, come l’azienda canadese Prairie Lithium, è una tecnologia ancora alle prime armi, che deve essere ulteriormente perfezionata prima di poterla piazzare sul mercato.
La compagnia americana ha anche ricevuto un finanziamento dal programma Critical Mineral Research Development and Demonstration (CMRDD) del Canada per lo sviluppo di questo nuovo sistema di estrazione diretta, con l’obiettivo di arrivare il prima possibile alla produzione su scala commerciale, come dichiarato dal presidente e amministratore delegato Zach Maurer.
La nuova tecnologia potrebbe dunque consentire di ottenere il litio, minerale prezioso per la transizione energetica e la produzione di batterie per veicoli elettrici, direttamente dalla salamoia dei pozzi petroliferi abbandonati, comportando grandi cambiamenti per tutta l’industria mineraria.
I benefici di questo tipo di estrazione
Da questo tipo di estrazione se ne potrebbero ricavare innumerevoli benefici: è meno distruttiva per l’ambiente perché vengono utilizzati dei siti già sfruttati ed esauriti, ed è più facile ottenere i permessi per procedere, considerando che i pozzi abbandonati sono già stati perforati e potrebbero non trovarsi in aree troppo remote e prive di strade o infrastrutture, come avviene invece per molti dei depositi di litio tradizionali.
Nonostante lo studio di questi metodi sia solo agli inizi, la possibilità di crescita è ampia per varie ragioni: sia perché la domanda del minerale è destinata ad aumentare nel corso degli anni, con la transizione circolare in atto, sia perché tutto l’Occidente sta cercando di diversificare gli approvvigionamenti allontanandosi dalla classica lavorazione del litio in Cina.
Le start-up credono molto a questa nuova promessa del mercato, sostenendo che sarà in grado di ridurre i costi nel settore e avrà capacità che potranno contribuire a soddisfare circa il 10% dell’offerta di litio per il 2030.