Scoperto un giacimento di litio negli Usa, in particolare nella Caldera di McDermitt. Si tratta già del secondo ritrovato, dopo quello in India.
Il giacimento
Il giacimento, tra Nevada e Oregon, si trova all’interno di un cratere vulcanico formatosi circa 16 milioni di anni fa, e potrebbe contenere tra le 20 e le 40 milioni di tonnellate di litio metallico, importante per l’intero settore della mobilità sostenibile.
Si tratta dunque di un deposito ancora più grande di quello indiano da 5,9 milioni di tonnellate, che potrebbe rivoluzionare il settore delle batterie e dei veicoli elettrici apportando grandi benefici nella ricerca di materie prime, e rendendo gli USA indipendenti e le industrie meno spaventate a seguito delle carenze sul mercato.
L’importanza della scoperta
Secondo la geologa Anouk Borst, l’importanza della scoperta è legata ai cambiamenti che potrebbe portare a livello globale, sia in termini di prezzo che in termini di sicurezza dell’approvvigionamento.
La propria indipendenza
Al momento infatti, quasi tutta la produzione di litio è concentrata in quattro Paesi: Australia, Cile, Cina e Argentina. Tanto Washington quanto Bruxelles, fino a oggi hanno cercato di avere sempre buoni rapporti con questi Stati, ma quanto sarebbe bello non contare su nessuno e avere la propria indipendenza?
L’Ue per questo, sta lavorando a degli incentivi sulle nuove miniere di materie critiche, contando su Germania, Repubblica Ceca, Spagna e Portogallo che si crede siano gli Stati membri con le riserve più interessanti.
Ma nessuna di queste potrebbe sicuramente mai competere con la quantità di litio ritrovata adesso nella Caldera di McDermitt. Le compagnie minerarie potrebbero già cominciare gli scavi nel 2026, ma sarà tutto da vedere.