L’energia del mare è tra le fonti rinnovabili più giovani. Dalla potenza delle onde e delle maree si possono generare enormi quantitativi di energia a emissioni zero, ma solo nel corso degli ultimi anni sono stati fatti progressi tangibili per sfruttare a pieno questa forza della natura.
Convertire il moto delle onde in elettricità
Il Triton wave energy converter (WEC) è una piattaforma che galleggia sull’oceano ed è in grado di convertire il moto delle onde, e dunque l’energia del mare, in elettricità. Una superficie piana geometricamente ottimizzata, collegata a una piastra rotonda e pesante attraverso l’uso di cavi flessibili che la ancorano al fondo dell’oceano.
Si tratta di una piattaforma progettata per assorbire energia in più punti e da tutti i tipi di movimento dell’oceano: sollevamento, beccheggio, impennata, rollio e imbardata.
L’idea alla base è quella di realizzare un dispositivo a basso costo, facile da implementare e installare, che agisca però su larga scala, in modo da consentire a un vasto numero di aziende e comunità di sfruttare l’energia rinnovabile per alimentare produzioni e operazioni di vario tipo.
Trasmissioni idrostatiche per gestire i flussi
Una delle maggiori sfide poste alle strumentazioni che hanno lo scopo di assorbire energia dalle onde, consiste nell’utilizzo delle trasmissioni idrostatiche e idrauliche per gestire i flussi di potenza ed emettere una fuoriuscita di potenza più stabile e coerente.
Il Triton, che ha funzioni di auto-distribuzione e auto-ripristino, è anche progettato per resistere alle condizioni oceaniche estreme che potrebbe incontrare, soprattutto laddove vi sia più alta concentrazione di energia.
In condizioni meteorologiche difficili, il sistema viene disattivato e gradualmente aggiunte zavorre d’acqua al fine di ridurre i movimenti, abbassare la galleggiabilità e limitare il carico massimo. Con onde troppo forti il sistema viene abbassato e immerso completamente nell’acqua. In entrambe le condizioni, è comunque in grado di generare energia.