Atomionics, startup di Singapore, punta a ridurre i costi e ad accelerare lo sviluppo di progetti minerari. In che modo? Sfruttando l’intelligenza artificiale e un particolare gravimetro per elaborare i dati in tempo reale. Riuscirà il sistema adoperato dall’azienda asiatica a diffondersi a livello globale?
L’uso della IA
Cresce sempre di più l’esigenza di avere a disposizione grandi quantità di cobalto, litio o altri metalli chiave per la costruzione di batterie, pannelli solari o turbine eoliche.
Individuare nuovi giacimenti minerari però è sempre difficile e costoso, con la grande maggioranza delle riserve che si trovano in luoghi remoti anche difficili da esaminare.
L’uso della IA (Intelligenza Artificiale) e della gravità per la ricerca di materiali preziosi e il ritrovamento di giacimenti è l’attuale mission di Atomionics, startup nata a Singapore.
Presentando il suo progetto, la società ha stipulato dei contratti con tre importanti realtà minerarie, delle quali al momento non si conosce l’identità. Tutto questo però, è parte della strategia dell’azienda, che vuole individuare i metalli più velocemente e a costi ridotti grazie all’utilizzo di nuove tecnologie, offrendo il proprio contributo per il raggiungimento di una transizione energetica globale.
Gravio
Ma come lavora nello specifico Atomionics? Sfrutta le impronte gravitazionali di diversi minerali per capire quale sia la loro posizione sotto la superficie terrestre. Per ottenerle però, impiega l’intelligenza artificiale, elaborando così i dati in tempo reale e concludendone l’analisi per mezzo di un gravimetro, l’apparecchio utilizzato per la misurazione dell’accelerazione della gravità.
Il nome dello strumento adoperato dalla startup è Gravio, e come dispositivo quantistico ottimizzato è in grado di acquisire informazioni ad alta risoluzione per quel che concerne il campo gravitazione terrestre, funzionando anche in condizioni meteorologiche particolarmente difficili.
In questo modo, inoltre, è possibile effettuare un monitoraggio a lungo termine sulle variazioni delle riserve, avendo poi a disposizione dei dati che sarebbe impossibile ottenere con metodi tradizionali.
KoBold Metals
La sinergia tra gravità e intelligenza artificiale potrebbe dunque portare a un approccio innovativo da mettere in campo per l’industria del settore, anche se non è la prima volta che si pensa a un utilizzo della IA in questo senso.
KoBold Metals infatti, startup con sede in California e supportata da Bill Gates e Jeff Bezos, ha già testate le abilità di queste nuove macchine nella ricerca di metalli come il litio, annunciando di recente l’intenzione di espandere il proprio lavoro per la crescente domanda globale di energia pulita e veicoli elettrici.
Adoperando tali tecnologie, si possono anche evitare tutti quei costi legati all’esplorazione mineraria, talvolta difficile anche da portare a termine per la difficoltà di eseguire dei fori nei giacimenti.
L’azienda americana ha già costruito un database che incorpora tutte le informazioni raccolte sulla crosta terrestre, per poi convertirle in dati leggibili per mezzo di algoritmi e software di riconoscimento, che permettono anche identificare alcune particolari caratteristiche dei luoghi in cui vengono trovati i metalli in passato, o scoprirne di nuovi. Che traguardi si raggiungeranno nel settore minerario grazie all’utilizzo di questi nuovi sistemi?