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Transizione energetica: «Il ritmo è ancora troppo lento». L’intervista a Luca Conti, CEO di E.ON Italia

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E.ON Italia si è posta l’obiettivo di guidare la transizione energetica del Paese e dell’Europa. La sua strategia? La racconta a Energiaitalia.news Luca Conti, CEO dell’azienda, che punta l’attenzione anche sul percorso già avviato verso la decarbonizzazione, ma anche su quello che ancora c’è da fare e da migliorare.

La nuova campagna

Prende adesso il via la nuova campagna di comunicazione di E.ON Italia, uno dei principali operatori energetici del Paese impegnato nella vendita di soluzioni innovative ed efficienti.

Il solo titolo sottolinea quelli che sono gli impegni dell’azienda: ‘Far funzionare una nuova energia. It’s on us’.

L’idea infatti è promuovere uno sviluppo sostenibile sia dal punto di vista economico che sociale e ambientale, supportando il cambiamento attraverso azioni concrete: 47.000 impianti solari e sistemi di accumulo installati solo nel 2023 in Europa; la realizzazione di nuovi punti di ricarica in tutto il Vecchio Continente e non solo.

I veri obiettivi del Gruppo

Entrando più nello specifico, Luca Conti, CEO della società, racconta a Energiaitalia.news i veri obiettivi del Gruppo: «E.ON vuole accelerare la transizione energetica ponendosi come il partner ideale per la guida di cittadini e imprese. Per fare questo, gestiamo in Europa 1,6 milioni di chilometri di reti energetiche».

Parliamo di una realtà che conta in Italia oltre 900.000 clienti residenziali, imprese e pubbliche amministrazioni, alle quali ogni anno l’azienda fornisce oltre 1,6 TWh di elettricità green, fondando il proprio business sulla sostenibilità e sulle tecnologie pulite.

Le ambizioni ancora da soddisfare?

Quali sono però le ambizioni ancora da soddisfare? Il CEO parla di voler costruire in maniera ancora più solida e affidabile un percorso costante su due direttrici: l’aggiudicazione della fornitura del Servizio a Tutele Graduali per circa 165.000 clienti nell’ambito del processo regolato di superamento del regime di tutela nell’energia elettrica; il fotovoltaico come soluzione di efficienza energetica.

Poi, restando in tema di strategie chiave per il raggiungimento dei propri fini, Conti aggiunge: «Diamo grande attenzione all’impatto ambientale direttamente generato dalle nostre attività interne ed esterne».

A cosa fa riferimento? «Abbiamo sistematizzato il nostro impegno ponendoci 10 obiettivi ESG, tra cui quello di raggiungere la Net Zero CO2 entro il 2030 non solo per le emissioni Scope 1 e Scope 2, ma anche per alcune attività operative di cui abbiamo le leve in mano. Un esempio? I consumi energetici delle sedi operative e la mobilità aziendale».

«Servono anche meccanismi incentivanti per attivare gli investimenti»

Le aspettative dunque sono tante, così come le azioni messe in campo. Ma considerando i ritardi sulla crescita delle rinnovabili e la chiusura dei progetti, dati anche dalla lunga burocrazia del Belpaese, ci si chiede se davvero l’Italia sia pronta al cambiamento.

«Credo che in generale si stia facendo un grande lavoro di sensibilizzazione e consapevolezza su cittadini e consumatori – spiega Luca Conti – affinché possano capire il reale beneficio della transizione energetica e quanto sia necessario un cambiamento di prospettiva».

«Tuttavia – aggiunge – ritengo sia utile condurre un’attenta riflessione sugli strumenti in grado di fornire uno stimolo adeguato alle iniziative, volte a diminuire le emissioni e a rendere più efficienti gli edifici. Non solo bisogna informare meglio, ma servono anche meccanismi incentivanti per attivare gli investimenti».

«Il ritmo è ancora troppo lento»

Il CEO di E.ON Italia poi, sottolinea anche la necessità di avere una continuità sul quadro regolatorio, spesso soggetto a modifiche estremamente rilevanti e impreviste.

Riferendosi poi all’autoproduzione della Nazione da fonti alternative, spiega quanto sia fondamentale per dare una grande spinta alla decarbonizzazione, creando così un sistema per i consumatori sicuro e tutelato.

La transizione comunque, resta ancora un obiettivo lontano «Il percorso è ancora lungo considerando che nel 2023 la capacità rinnovabile installata nel nostro Paese è salita di 6 GW, e sebbene questo dato indichi un miglioramento rispetto all’anno precedente 2022, il ritmo è ancora troppo lento per raggiungere gli obiettivi al 2030».

«Occorre fare un passo in più per rendere il cambiamento solido e duraturo»

Ma andando avanti in questo modo, cosa dobbiamo aspettarci invece al 2050? Quanto è fattibile nella realtà la neutralità climatica?

Anche su tal fronte, Conti spiega pregi e difetti di un cammino già avviato «Il nostro Paese ha intrapreso un percorso virtuoso e concreto, e su questo non c’è dubbio. La società, le imprese, i cittadini sono sempre più consapevoli che le energie da fonti rinnovabili, un consumo più consapevole e la tutela delle risorse a nostra disposizione sono i tre elementi chiave».

«Tuttavia – conclude – occorre fare un passo in più per rendere il cambiamento solido e duraturo, mediante un sistema burocratico più snello e degli strumenti in grado di incentivare i consumatori appartenenti a tutte le fasce della popolazione, anche quelle con minor disponibilità economica».

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