Secondo un nuovo Rapporto di Juniper Research, entro il 2029 il potenziale di risparmio derivante dalle smart gtid aumenterà del 249% rispetto agli 84 milioni di dollari del 2024, a vantaggio di amministrazioni pubbliche e consumatori. Centrale il ruolo giocato dei sistemi di batterie e di accumulo, ma anche dell’AI.
Crescono le smart grid a livello mondiale
Si parla di doppia transizione e giustamente, perché non c’è solo una trasformazione del settore energetico, ma anche digitale. Servono infrastrutture e servizi di nuova generazione, ma soprattutto le giuste tecnologie che, unitamente a modelli di consumo virtuosi, possono sicuramente dare una grande mano nel percorso di decarbonizzazione e nel raggiungimento degli obiettivi di settore previsti per la metà del secolo.
Tra queste soluzioni tecnologiche all’avanguardia, ci sono certamente le smart grid, cioè infrastrutture che integrano reti di informazioni e di reti di distribuzione dell’energia elettrica.
Secondo una nuova ricerca di Juniper Research, dal titolo “Global Smart Grid Market 2024-2029”, basta su un’indagine condotta in 60 Paesi di tutto il mondo, si stima che grazie alle smart grid si potranno risparmiare in termini di spesa per i consumi energetici fino a 290 miliardi di dollari entro il 2029.
Il contributo delle batterie e dei sistemi di accumulo
Un dato frutto soprattutto del dispiegamento di questa tecnologia nei principali progetti smart city di trasformazione della crescita urbana in chiave digitale, informatica, sostenibile e zero emissioni. In particolare, le smart grid hanno necessità di un maggiore utilizzo di avanzati sistemi di accumulo di energia a batteria (Battery Energy Storage Systems).
L’autore della ricerca Matthew Purnell ha osservato: “Non solo la domanda di batterie e sistemi di accumulo è ai massimi storici da parte degli operatori di rete, delle Istituzioni e persino dei consumatori, ma gli investimenti nella ricerca in questo settore chiave stanno accelerando a un ritmo senza precedenti. I futuri leader di mercato saranno quelli che svilupperanno batterie e sistemi di accumulo migliori, in grado di integrare numerose fonti energetiche, mitigando al contempo il decadimento energetico e d risparmiare denaro pubblico da reinvestire in altri progetti chiave per la cittadinanza“.
La ricerca ha rilevato che lo spostamento del mercato verso la priorità dell’efficienza e delle soluzioni BESS è facilitato dalla necessità di raggiungere gli obiettivi climatici e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Poiché le fonti energetiche rinnovabili non sono ancora in grado di soddisfare a pieno la domanda attuale (anche se in Italia negli ultimi due mesi hanno coperto il 52,2% della domanda nazionale di energia elettrica, secondo dati Terna), garantire che l’energia in eccesso non venga sprecata è fondamentale per ridurre le emissioni di carbonio.
L’apporto dell’AI
Nonostante l’intelligenza artificiale sia spesso valutata negativamente in termini di consumi energetici (ed è assolutamente un problema da risolvere, visto il suo impiego crescente), è anche vero che questa tecnologia potrebbe svolgere un ruolo chiave per stimare i consumi energetici medi di imprese, edifici pubblici e privati ed abitazioni residenziali.
Stime che sarebbero di grande aiuto per le amministrazioni pubbliche centrali e locali e per le utilities, per valutare consumi attesi e definire le strategie di rete più efficaci.
L’efficienza energetica delle reti
Le smart grid, infine, sono centrali per il raggiungimento di elevati livelli di efficienza energetica perchè riescono a gestire e comunicare in modo “intelligente” tra di loro. La comunicazione può avvenire in ogni punto della rete e comporta l’ottimizzazione delle risorse e la riduzione degli sprechi.
Le fonti rinnovabili non sono, per definizione, fonti di energia programmabili. La comunicazione costante in una rete intelligente permette di gestire deficit e surplus di corrente con minor sforzo. In ogni punto della rete, poi, è possibile immagazzinare, gestire ed elaborare dati.
La conseguenza non solo è una riduzione dei costi e dei consumi, ma anche una miglior tutela ambientale e una riduzione di emissioni di anidride carbonica.
Come spiegato dal legislatore europeo nel testo della Riforma del mercato elettrico, a riprova della centralità delle infrastrutture smart: “Gli investimenti nelle reti, all’interno e al di là delle frontiere, sono fondamentali per il corretto funzionamento del mercato interno dell’energia elettrica, compresa la sicurezza dell’approvvigionamento. Tali investimenti sono necessari per integrare le energie rinnovabili e la domanda”.