La Casa Bianca rilancia la sua strategia nazionale di transizione energetica ed ecologica, puntando sull’elettrificazione, a partire dalle nuove reti e dall’energia pulita. Si punta ad abilitare oltre 35 GW di rinnovabili, a facilitare l’accesso all’energia pulita, a creare nuovi posti di lavoro green.
La nuova rete elettrica americana
Più della metà delle reti di trasmissione negli Stati Uniti risalgono al 1970 più o meno. Una rete tecnicamente obsoleta e quindi vulnerabile sia ai cyber attacchi, sia agli eventi meteo estremi. Per questi motivi il Dipartimento dell’Energia USA ha annunciato un pacchetto da 3,5 miliardi di dollari dedicato esclusivamente all’ammodernamento e l’innovazione dell’infrastruttura elettrica nazionale.
La misura è parte integrante del programma GRIP (Grid Resilience and Innovation Partnerships), votato con legge bipartisan, per un totale di 10,5 miliardi di dollari di risorse finanziarie, con l’obiettivo generale di mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, sbloccando nuova capacità da installare per le fonti energetiche rinnovabili e allo stesso tempo aumentando flessibilità, efficienza e affidabilità delle reti.
Ulteriori effetti attesi sono la diminuzione del costo dell’energia, la maggiore autonomia nazionale, più mercato, maggiori ricadute positive a livello sociale (tra cui l’accesso all’energia pulita) e nuovi posti di lavoro.
Fino a 8 miliardi di investimenti pubblico-privati
Il pacchetto da 3,5 miliardi di dollari potrebbe secondo il DoE attirare investimenti privati complessivi per oltre 8 miliardi di dollari.
Grazie a questo investimento, secondo il Segretario USA all’Energia, Jennifer Mulhern Granholm, “sarà possibile abilitare più di 35 GW di energia rinnovabile sulla rete e aumentare anche l’attuale capacità rinnovabile, di oltre il 10% entro questo decennio”.
L’iniziativa segue inoltre le linee guida dell’iniziativa Justice40, voluta dal presidente Joe Biden, secondo la quale il 40% dei benefici di alcuni investimenti federali andranno direttamente alle comunità svantaggiate e più emarginate, particolarmente impattate dall’inquinamento.
L’amministrazione Biden ha anche reintrodotto il servizio civile ambientale (sulla falsa riga dei Civilian Conservation Corps di F.D. Roosevelt): gli American Climate Corps. Rispetto a 90 anni fa, però, quando l’obiettivo era creare centinaia di nuovi parchi nazionali naturali, il fine di quest’altra iniziativa è avviare più di 20 mila giovani americani in diverse attività relative alla promozione dell’energia pulita rinnovabile, alla conservazione della biodiversità e degli ecosistemi, al rafforzamento della resilienza climatica.