Benefici economici fino a 361 miliardi di euro, e circa 540.000 nuovi posti di lavoro. La filiera italiana delle tecnologie rinnovabili, ad oggi, è costituita da circa 800 aziende, specializzate e non, per un valore complessivo di 12 miliardi e mezzo, ossia lo 0,7% del Pil nel 2021. Nel corso della presentazione dello studio di Enel Foundation, organizzata da Elettricità Futura e Althesys, è stato fatto il punto su piani nazionali, europei, e azioni concrete per sviluppare una capacità industriale ancora più competitiva.
Piano 2030
La transizione energetica rappresenta un’ importante opportunità di crescita per le economie nazionali. Si stima, infatti, che l’aumento della capacità di generazione rinnovabile necessaria a raggiungere gli obiettivi UE di decarbonizzazione e indipendenza energetica entro il 2030 possa apportare benefici economici fino a 361 miliardi di euro, creando circa 540.000 nuovi posti di lavoro. È quanto si evince dallo studio di Enel Foundation, presentato durante l’evento organizzato a Roma da Elettricità Futura e Althesys.
Ricchezza, benessere e occupazione
Il Rapporto Enel “La filiera italiana delle tecnologie per le energie rinnovabili e smart verso il 2030” mette in evidenza il ruolo delle rinnovabili e della filiera delle tecnologie indispensabili alla loro realizzazione, nel rilancio dell’industria italiana, ponendo l’accento sulle enormi potenzialità del settore in termini di creazione di ricchezza, benessere e occupazione. L’Italia può contare già su una preziosa filiera nazionale di imprese di successo, ma per poter sbloccare questo potenziale e ottimizzarne i risultati deve attuare una strategia nazionale chiara, finalizzata allo sviluppo di una capacità industriale ancora più competitiva.
“La filiera delle rinnovabili include aziende specializzate, utilities e moltissimi attori non specialisti , ma funzionali alla filiera. in Italia ha già una dimensione significativa: si parla di circa 800 aziende, di cui più della metà specializzata sul segmento delle rinnovabili e delle smart energies. 12 miliardi e mezzo del valore della produzione, equivalente allo 0,7% del Pil italiano nel 2021” ha dichiarato Alessandro Marangoni, Amministratore Delegato di Althesys, durante il discorso di apertura dell’evento che ha visto protagonisti volti noti del panorama energetico e industriale nostrano. Tra questi Francesco Starace, Amministratore delegato di Enel Group, Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, e Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy.
La centralità della rete elettrica
“Un’economia è competitiva se ha una fonte energetica stabile, affidabile e a buon mercato” ha spiegato Francesco Starace a margine del proprio intervento. Secondo l’AD del colosso energetico, dato per assodato che la decarbonizzazione costituisca una grande opportunità, la vera partita che si giocherà nel prossimo decennio riguarda l’elettrificazione dei consumi energetici. Le smart grid acquisiscono dunque un ruolo centrale nel processo di transizione energetica, dovendo rispondere ai cambiamenti derivanti dalla progressiva e sempre più massiccia elettrificazione che riguarda mobilità, riscaldamento e approvvigionamento nelle aziende.
“L’Italia ha un futuro importante nella filiera dell’elettrico, con la migliore rete digitale del mondo. Abbiamo superato il milione di impianti connessi. Solo lo scorso anno si sono registrati 170mila nuovi allacci” ha continuato Starace.
Per Enel sarà Gridspertise a far leva sulle competenze di settore per collaudare, valutare e implementare su larga scala le migliori tecnologie per la gestione di reti elettriche intelligenti in tutto il mondo, al fine di fornire soluzioni collaudate ai Gestori dei sistemi di distribuzione (DSO) di qualsiasi dimensione a livello mondiale.
Dalla teoria alla pratica
Per concretizzare le opportunità offerte dalla transizione energetica e rilanciare l’industria, l’Italia ha a disposizione diversi strumenti. Tra questi sicuramente il PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che prevede ingenti risorse per il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi europei al 2030. In particolare il Piano stanzia finanziamenti per accelerare il processo di decarbonizzazione attraverso lo sviluppo delle rinnovabili, l’aumento dell’efficienza negli usi finali e l’elettrificazione dei consumi in ambiti come il riscaldamento e la mobilità, prima realizzato utilizzando combustibili fossili. Tuttavia, come ha affermato Agostino Re Rebaudengo, Presidente di Elettricità Futura “per quanto concerne le autorizzazioni siamo i peggiori in Europa per tempi e costi, con una tempistica di 6/7 anni contro una media di uno, massimo due anni”.
Sburocratizzazione dei processi autorizzativi
Allo scopo di velocizzare i processi e favorire, quindi, lo sviluppo delle rinnovabili necessario al percorso di elettrificazione in discussione, il titolare dell’Ambiente G.Pichetto Fratin ha annunciato il potenziamento della Commissione PNRR. L’obiettivo è lavorare più agilmente sul crescente numero di pratiche, ridurre i tempi di approvazione ed impedire così la valanga di istanze che, ad oggi, puntualmente si registra a causa dei tempi biblici di verifica e autorizzazione.