Sono 12 le start-up risultate vincitrici del premio annuale di BloombergNEF sulle innovazioni tecnologiche, a sostegno del clima e della decarbonizzazione.
Il premio annuale BloombergNEF e i 12 vincitori del net zero
Il premio annuale BloombergNEF (BNEF) è stato da sempre concepito come un modo per mettere in luce le aziende innovatrici che stanno lavorando a delle nuove tecnologie a zero impatto ambientale.
Ogni anno, il BNEF stabilisce tre sfide che devono essere superate per aprire la strada al net zero. Per il 2023, le start-up che hanno partecipato al progetto sono state invitate a presentare delle proposte in tre categorie: idrogeno, metalli e cibo. Ne sono uscite alla fine vincitrici ben 12 compagnie, selezionate tra 348 candidature.
Aumenta il numero dei vincitori e l’impegno per la sostenibilità
Quando il BNEF ha lanciato per la prima volta i suoi premi Pioneers nel 2010, l’ecosistema delle tecnologie per il clima era composto soprattutto da società che sviluppavano soluzioni solari, eoliche e a batteria. Oggi invece si parla anche di auto elettriche, di idrogeno verde e di altri sistemi che possano rendere la vita sul Pianeta più sostenibile.
I veicoli EV, per esempio, sono ormai considerati i mezzi autonomi di trasporto del futuro, con degli sviluppi repentini e costanti che stanno rivoluzionando il settore automobilistico.
Nel 2010, quando le innovazioni tecnologiche non erano così dirompenti, c’erano stati solo cinque vincitori del progetto. Quest’anno invece, il numero è aumentato, e questo sottolinea anche una maggiore attenzione verso la transizione circolare e un maggior impegno alla produzione di energia da rinnovabili, riducendo sempre di più i combustibili fossili.
La prima categoria: l’idrogeno verde
Sull’idrogeno verde, grazie anche a delle importanti sovvenzioni previste dalla legge sul clima degli Stati Uniti, il BNEF ha premiato quest’anno tre startup che stanno lavorando per rendere il carburante green un bene comune, nonostante il suo potenziale abbia finora avuto un ruolo solo limitato nella transizione energetica, per via dei costi alti legati alla sua produzione, stoccaggio e trasporto.
Si tratta di SunGreenH2, situata a Singapore, H2Pro, in Israele e Mainspring Energy, azienda americana.
La seconda categoria: metalli
Riguardo i metalli invece, la diffusione dei veicoli elettrici richiederà sempre più un massiccio aumento dell’offerta di metalli come il litio, il cobalto e il nichel. Secondo il BNEF, la domanda annuale di rame raffinato, per esempio, crescerà del 58% entro il 2040, ma la carenza di materiali rari potrebbe anche rischiare di rallentare il processo di decarbonizzazione.
Quest’anno sono comunque state premiate tre start-up che stanno lavorando per rendere più efficiente la catena di approvvigionamento dei metalli del futuro: Jetti Resources, azienda americana, Li-Cycle, con sede in Canada e Nth Cycle sempre negli Usa.
Terza categoria: cibo
Sulla categoria cibo, Il BNEF ha premiato tre compagnie che stanno cercando nuove tecnologie per produrre un bene essenziale recando però meno danni all’ambiente.
Questo perché la produzione alimentare ha un impatto disastroso sul nostro Pianeta, con un’agricoltura che ha portato nei secoli a una drastica perdita della biodiversità, e all’uso moderno di fertilizzanti chimici, pesticidi e diserbanti. La conseguenza? Suolo avvelenato, acqua inquinata, falde acquifere prosciugate. Solo il bestiame è responsabile di quasi il 15% delle emissioni indotte dall’uomo.
Le tre start-up vincitrici sono state: Precision-AI, in Canada, MicroHarvest, in Germania, Future Feed, in Australia.
La categoria jolly che guarda all’elettrochimica
Tutti gli anni il premio BNEF Pioneers prevede una categoria jolly aperta a qualsiasi innovazione climatica.
Sebbene le aziende vincitrici delle altre categorie stiano lavorando su problemi legati a settori diversi, tutti guardano comunque all’elettrochimica come possibile soluzione, con metodi e soluzioni che stanno vivendo una rinascita grazie alla crescente elettrificazione.
Su questo tema, le tre start-up ad essere premiate sono tutte statunitensi: Electra, Sublime System e Travertine Technologies.
Start-up impegnate, ma obiettivi ancora lontani
Le startup sono molto impegnate e vogliono rendere la stessa economia più green, da ciò che mangiamo al modo in cui lo produciamo. Ci sono oggi anche finanziamenti più importanti, messi a disposizione delle aziende, anche se ancora siamo lontani dal raggiungere quegli obiettivi climatici al 2030 e al 2050.
L’aumento dei tassi di interesse e il rallentamento delle stesse economie fanno però in modo che quest’anno gli investitori siano più cauti nel sostenere innovazioni ad alto rischio o non provate, rispetto, per esempio, al 2022.