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National Grid lancia il piano RIIO-T3 in Gran Bretagna: 35 miliardi di sterline per la rete elettrica del futuro

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Per la manutenzione dei 3.500 km di rete elettrica sono previsti oltre 11 miliardi di sterline, mentre altri 24 miliardi saranno destinati a finanziare 17 progetti strategici. National Grid si attende una riduzione generale dei costi per i consumatori pari a 12 miliardi di sterline e 55 mila nuovi posti di lavoro entro il 2030. Il RIIO-T3 Business Plan.

IL RIIO-T3 BUSINESS PLAN

La rete elettrica futura del Regno Unito, il piano RIIO-T3

Illustrato il piano RIIO-T3 per la Gran Bretagna di National Grid, un progetto ambizioso di infrastrutturazione denominata National Grid Electricity Transmission (NGET), che prevede investimenti totali per oltre 35 miliardi di sterline entro il 2029 (oltre 42 miliardi di euro), con l’obiettivo di potenziare e modernizzare la rete elettrica britannica.

Il piano mira a raddoppiare la capacità di trasporto dell’energia, supportare la transizione energetica e contribuire agli obiettivi climatici del Paese.

John Pettigrew, CEO di National Grid plc, ha dichiarato: “Questo piano rappresenta il passo più significativo per la rete elettrica in una generazione. Supporterà l’elettrificazione, creerà posti di lavoro e favorirà investimenti esteri, mantenendo sempre l’attenzione sui costi per i consumatori. Ora è fondamentale che Ofgem sviluppi un quadro regolatorio investibile per consentirci di realizzare questi obiettivi a una scala e velocità senza precedenti”.

Un mix di investimenti ambiziosi

Il piano si suddivide in due principali categorie di investimenti: la manutenzione e i miglioramenti esistenti e i nuovi progetti di espansione strategica.

Per la manutenzione, sono previsti oltre 11 miliardi di sterline destinati a mantenere l’affidabilità record del 99,9999% della rete e ad aggiornare 3.500 km di linee elettriche aeree.

In termini di progetti strategici, sono stati annunciati investimenti per circa 24 miliardi di sterline, di cui 15 miliardi dedicati ai 17 progetti ASTI (Accelerated Strategic Transmission Investment) finalizzarti ad aumentare la capacità della rete e facilitare nuove connessioni.

Risultati attesi con la nuova rete

Tra gli obiettivi principali, il piano punta a:

  • connettere 35 gw di nuova generazione e stoccaggio energetico e fornire 26 gw di opzioni di connessione futura.
  • supportare il crescente fabbisogno di elettricità per settori chiave come data center e gigafabbriche, accogliendo 19 gva di nuovi clienti industriali.
  • ridurre i costi di sistema per i consumatori di circa 12 miliardi di sterline.
  • creare 55.000 nuovi posti di lavoro entro il 2030 grazie agli investimenti di gruppo.
  • ridurre le emissioni proprie del 50% rispetto ai livelli del 2018/19 e raggiungere un guadagno netto in biodiversità pari a oltre 8.000 acri di terreno.

Il Future Energy Scenario 2024

Per affrontare le sfide della modernizzazione della rete, il piano punta all’adozione di tecnologie innovative come i dispositivi di controllo dell’energia e le valutazioni dinamiche delle linee per massimizzare la capacità dell’infrastruttura esistente.

L’intero progetto si allinea con il Future Energy Scenario 2024 del National Energy System Operator (NESO) e si adatta agli obiettivi di decarbonizzazione del governo britannico.

Sfida finanziaria e coinvolgimento delle parti interessate

Il piano richiede un quadro finanziario competitivo per attrarre capitali internazionali, con un costo del capitale proprio stimato al 6,3%. Secondo quanto riportato nel comunicato aziendale, incentivi e meccanismi di generazione di cassa sono stati proposti per garantire benefici ai consumatori e sostenere gli investimenti.

National Grid attende con interesse ulteriori consultazioni con le parti interessate, in vista delle determinazioni provvisorie di Ofgem nell’estate 2025 e delle finali a fine anno.

Come stanno facendo tutte le economie avanzate, anche il Regno Unito si vuole preparare a una rete elettrica più robusta, flessibile e pronta per affrontare le sfide energetiche del futuro.

I costi (necessari da sostenere) della transizione energetica

Un percorso caratterizzato da ingenti investimenti e che andrebbe accompagnato da un impegno legislativo e regolatorio adeguato, anche per promuovere ed accelerare il processo di integrazione delle fonti energetiche rinnovabili, vero cavallo di battaglia di ogni programma di decarbonizzazione.

Secondo stime ACER, nell’Unione europea gli investimenti annuali nella rete elettrica dovranno raddoppiare, fino a 100 miliardi di euro all’anno entro il 2050, con una possibile crescita dei costi totali della rete per i consumatori di oltre il 50% rispetto ai costi attuali.

Per la precisione, i costi di rete potrebbero aumentare del 20-40% entro il 2030 e forse fino al 100% entro il 2050.

Giornalista