Entro il 2025 le auto elettriche ci faranno risparmiare 1.031.700 barili di petrolio al giorno, gli autobus elettrici altri 333.800, i veicoli elettrici a due e tre ruote più di 1,1 milioni di barili di petrolio al giorno. Ma rimangono diverse criticità da affrontare nei prossimi anni.
Meno barili di petrolio, più energia elettrica (pulita)
La mobilità elettrica è di casa in quasi tutti i Paesi del mondo. È ancora in fase di lancio e non senza qualche problema di ordine culturale, politico e regolatorio o burocratico, ma la strada verso una sua piena affermazione è ormai spianata.
Come presto sarà pronto all’elettrificazione l’intero sistema dei trasporti su strada, come motociclette e altri veicoli a due e tre ruote, autobus e camion compresi.
Secondo stime BloombergNEF, entro il 2025 le auto elettriche ci faranno risparmiare 1.031.700 barili di petrolio al giorno, gli autobus elettrici altri 333.800, i veicoli elettrici a due e tre ruote più di 1,1 milioni di barili di petrolio al giorno.
Complessivamente, parliamo di 2.465.500 barili di petrolio al giorno risparmiati a livello mondiale grazie all’elettrificazione della mobilità privata e dei trasporti su strada.
Non solo barili di petrolio, l’elettrificazione pone altri problemi
Ovviamente, bisogna fare alcune considerazione critiche. Intanto, sostituire i motori e benzina e gasolio con quelli elettrici pone il problema dell’aumento considerevole della domanda di energia elettrica, che oltretutto deve essere generata da fonti energetiche rinnovabili, altrimenti non si ottiene nessun risultato (o eventualmente limitato) in termini di decarbonizzazione.
Solo per capirci, entro il 2025 si stima che le vendite delle sole auto elettriche passeranno dalle 6,6 milioni di unità del 2021 alle 20,6 milioni attese per la fine del 2025.
Seconda criticità, non di poco conto, per soddisfare le esigenze dei consumatori e dei proprietari di vetture elettriche servono infrastrutture di ricarica veloce diffuse e facilmente accessibili.
Contestualmente, in tutti i Paesi è fondamentale realizzare reti elettriche di trasmissione e distribuzione digitalizzate, le “smart grid”, come spesso sono definite, in grado di mantenere alta la tensione media integrando stabilmente l’energia pulita proveniente da una miriade di impianti e microimpianti a fonti rinnovabili.
A tutto questo va aggiunta la necessità di realizzare e attivare capillarmente anche moderni sistemi di accumulo che daranno il loro contributo per stabilizzare la rete nazionale.
Aumenterà negli anni la domanda mondiale di energia elettrica
L’orizzonte è questo ed entro il 2025 la domanda mondiale di energia elettrica aumenterà mediamente del 3%. Il 70% di questa domanda proverrà direttamente dall’Asia, in particolare da Cina, India e Sud-Est asiatico, secondo l’IEA.
Il 90% di questo aumento sarà soddisfatto dalle fonti energetiche rinnovabili, che comunque entro il 2025 non copriranno più del 35% dei consumi energetici mondiali, che non è ancora un dato sufficiente per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione entro il 2050.
Anche in Italia
Secondo un recente studio Asvis, entro il 2030 si stima che circoleranno per le strade italiane 6 milioni di auto elettriche, perché tutte le principali case automobilistiche venderanno quasi solo modelli elettrici, soprattutto dopo il 2026, anno in cui si prevede il raggiungimento della parità di costo con le auto endotermiche.
Nelle principali città italiane dovranno circolare 10.000 autobus elettrici (a cominciare da Milano, Torino, Roma e Napoli) e sulle nostre strade dovranno viaggiare 100.000 furgoni e camion elettrici. Ma soprattutto il traffico merci su ferrovia, a trazione elettrica, potrebbe crescere (come nel 2019 – 2022) al ritmo dell’8% all’anno.
Ne consegue che i consumi elettrici subiranno almeno un raddoppio, da 11 TWh a 24 TWh. Ma l’elettricità prodotta in Italia ed utilizzata nei trasporti dovrà essere ottenuta da fonti energetiche rinnovabili almeno nella misura dell’80%