Un memorandum d’intesa tra Stellantis e CATL sulle batterie LFP (Litio-Ferro-Fosfato).
Il documento non vincolante
Il documento non vincolante tra Stellantis e CATL si basa sulla fornitura, a livello locale, di celle e moduli per le batterie LFP.
La richiesta è stata da parte dell’azienda franco-italiana per alimentare i propri veicoli elettrici prodotti in Europa, con la possibilità di dar vita a una joint venture con partecipazioni paritetiche.
Robin Zeng, presidente e direttore generale del gigante cinese, crede che questa collaborazione possa aiutare entrambe le realtà a soddisfare gli obiettivi di neutralità climatica, allo scopo di offrire anche soluzioni sempre più competitive e sostenibili.
Altre ambizioni
Quali sono le altre ambizioni della partnership tra le due società? Creare una joint venture significa realizzare insieme una nuova gigafactory europea, dopo quella inaugurata a fine maggio da Automotive Cells Company a Douvrin, in Francia.
Se così fosse, per Stellantis sarebbe già la quarta, contando anche le due con Samsung SDI negli Stati Uniti. Lo scopo resta sempre quello di tentare una decarbonizzazione del settore e rendere i veicoli elettrici più accessibili a tutti.
Tecnologia LFP
Grazie alla lunga durata e all’elevata stabilità termica, la tecnologia LFP potrebbe consentire alla casa automobilistica di produrre autovetture, crossover e SUV elettrici durevoli, economici e di alta qualità.
Questo perché questo genere di pile litio-ferro- fosfato risultano molto più sicure essendo meno soggetta a sovraccarichi, al surriscaldamento e all’instabilità termica.
Inoltre, tali dispositivi hanno una durata maggiore, si caricano più velocemente e sono in grado di resistere anche a temperature estreme, assicurando comunque elevate prestazioni e un prodotto finale super economico.