Dalla fine del 2024, l’elettronica allo stato solido dovrebbe entrare a far parte in modo più insistente nella vita di ognuno, in particolare negli ambienti domestici. Tra i diversi pregi, le componenti elettroniche che incorporano chip di silicio, hanno quello di essere più sicure, efficienti, programmabili, di dimensioni ridotte e non da ultimo, (se prodotte su larga scala) più economiche.
Che cos’è l’elettronica allo stato solido
L’elettronica allo stato solido, ossia quella basata sui semiconduttori, potrebbe rivoluzionare il settore energetico. Ad oggi, ne fanno parte transistor, diodi e circuiti integrati, che tradotto in un linguaggio più semplice, in un ambiente casalingo chiameremmo interruttori automatici e sistemi di domotica con chip di silicio incorporati. Dalla fine del 2024, tali componenti elettroniche digitali inizieranno a essere inserite più di frequente nelle illuminazioni e prese di corrente domestiche, un cambiamento apparentemente irrilevante ma che potrebbe influenzare notevolmente la vita di ognuno.
Il mondo è pronto per un cambiamento epocale
Così come avvenuto per smartphone e biciclette elettriche, prodotti dell’innovazione tecnologica degli ultimi due decenni, anche la rete elettrica residenziale, a breve, potrebbe essere sottoposta a grandi cambiamenti.
“Il fatto che il mondo sia ancora alimentato tramite le stesse pericolose infrastrutture dei tempi di Thomas Edison dimostra quanto la società sia pronta per un cambiamento”, ha dichiarato Thar Casey, fondatore e CEO di AmberSemi, tre le aziende più grandi in fatto di semiconduttori.
I vantaggi delle componenti elettriche allo stato solido
La tecnologia allo stato solido nel suo insieme non è nuova, ma si sta rapidamente espandendo verso nuovi prodotti, dai cellulari alle batterie ricaricabili.
Le componenti elettroniche allo stato solido presentano numerosi pregi in termini di efficienza energetica, tra i quali è possibile annoverare anche il controllo digitale dei consumi elettrici. Inoltre, questi sistemi sono sicuramente:
- più sicuri, perché privi di archi elettrici e dunque meno esposti a rischio incendio
- a prova di sovratensione
- programmabili, in modo da interfacciarsi con l’intelligenza artificiale e altre tecnologie di domotica
- di dimensioni ridotte rispetto alle classiche infrastrutture
I costi dell’elettricità allo stato solido
Una volta che la tecnologia sarà prodotta su larga scala, raggiungendo il mercato di massa, le componenti elettroniche a stato solido dovrebbero arrivare a costare meno per unità di produzione rispetto ai componenti tradizionali, garantendo allo stesso tempo un risparmio energetico nelle case. La resistenza al cambiamento degli utenti, ovviamente non aiuta, ma entro il prossimo decennio tutti i sistemi elettrici dovrebbero essere dotati delle nuove soluzioni.