Con 59 milioni di euro, l’Ue ha finanziato un progetto che potrebbe rivoluzionare il modo in cui vengono ricaricate le auto elettriche.
Com’è costituita la batteria di Green Energy Storage: 59 milioni di euro dall’Ue
L’azienda trentina Green Energy Storage (GES) vuole dar vita una nuova batteria che potrebbe apportare importanti cambiamenti nel settore della e-mobility, e sulla quale anche l’Unione Europea ha creduto tanto, investendoci 59 milioni di euro.
Salvatore Pinto, presidente della compagnia, ha spiegato che, a vedere questa pila, sembrerebbe simile alle altre, anche perché adesso si trova in una fase ancora embrionale avendo solo a disposizione il prototipo.
In realtà però, questa potrebbe essere presto la ‘batteria del futuro’ per le auto elettriche, come descritta dal presidente, costituita da due serbatoi collegati da cui partono tubi e cavi, con al centro un dispositivo elettronico.
Il funzionamento
Il funzionamento di questa pila è molto semplice. Quando arriva la corrente da immagazzinare, si innesca una reazione chimica nel primo serbatoio che libera idrogeno, che viene poi compresso e stoccato a bassa pressione nel secondo serbatoio. Nel momento in cui serve elettricità, si rimette in contatto l’idrogeno con la soluzione chimica della prima cisterna, e le molecole si ricombinano ricomponendo il liquido iniziale e generando energia.
Il vero obiettivo: rendersi indipendenti dal litio
Come ha spiegato il rappresentante dell’azienda trentina, alla base di questo progetto c’è l’obiettivo di rendersi indipendenti dal litio, usufruendo di materie prime da reperire in Europa e in Italia che devono essere green, riciclabili e a basso costo.
Altra caratteristica importante è che, questo genere di batterie, potrebbe assicurare delle elevate prestazioni energetiche, molto competitive sul mercato e che possono sostituire quelle agli ioni di litio che sono una tecnologia troppo dispendiosa e poco disponibile.
Il presidente di GES ha proprio evidenziato che, quella sulla quale stanno lavorando, sarà una pila in grado di lavorare per 15.000 cicli, contro i 4.000 delle batterie al litio. L’azienda vorrebbe anche aprire una sede in Colorado, puntando sugli Stati Uniti che saranno uno dei mercati principali per i sistemi di stoccaggio e per la transizione energetica