Roma, 16/09/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

La joint venture cinese Saic-Qingtao per lo sviluppo delle batterie allo stato solido

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Saic e Qingtao insieme per sviluppare un nuovo accumulatore ibrido, costruito soprattutto da materiali soldi e dalla densità energetica di 368 Wh/kg. 

1.000 km di autonomia

Le due startup cinesi Saic e Qingtao stanno lavorando insieme per lo sviluppo di pile allo stato solido (SSB). 

In particolare, le due aziende stanno lavorando a un nuovo accumulatore che avrà una densità energetica di 368 Wh/kg, e dunque molto più alta delle attuali batterie al litio-ferro-fosfato (LFP).

Il prodotto sarà costituito da un 5% di elettroliti liquidi, e per la restante parte da materiali solidi, e potrà avere un’autonomia di 1.000 km.

Sarà pronto per essere montato sulle auto elettriche entro il 2025, almeno così dicono le previsioni.

127 milioni di euro di capitale sociale

Si può dunque parlare di un dispositivo ibrido che, per le due società, consentirà anche di abbattere i costi di produzione tra il 10% e il 30%. 

Per il resto, dalla joint venture non sono trapelate ulteriori notizie, se non il capitale sociale investito per il progetto, corrispondente a 1 miliardo di yuan, ovvero 127 milioni di euro, e la quota di partecipazione del 51% di Qingtao e del 49% di Saic. 

Le batterie allo stato solido

Sulle batterie allo stato solido (SSB) stanno investendo molte aziende, nonostante le difficoltà che non permettono a tale mercato di espandersi e che riguardano soprattutto i costi un pò troppo elevati e la complessità della loro produzione.

Una capacità maggiore di immagazzinare energia

In generale, queste tecnologie utilizzano materiali solidi come elettroliti, invece che sostanze liquide o gelatinose. Questa loro conformazione permette di superare alcuni limiti e pericoli relativi alle tradizionali batterie

Per esempio? Non avendo al loro interno liquidi infiammabili, le SSB sono più sicure e meno soggette ad esplosioni. Inoltre, hanno una capacità maggiore di immagazzinare energia, e funzionano anche a temperature più elevate o basse rispetto alla norma.

Maggiore autonomia, durata e stabilità termica

In sostanza dunque, questi dispositivi vantano una più elevata autonomia, durata e stabilità termica.

Ed è per questo che in Cina, tante aziende e istituti di ricerca stanno compiendo esperimenti e test sulla tecnologia, come la BYD Auto (Build Your Dreams), produttore di veicoli elettrici, o CATL, leader indiscusso del settore.

In Italia invece, c’è ancora tanta strada da fare, e solo alcune università di spicco, come quella di Pavia e Torino, hanno mostrato interesse per queste innovazioni, sperando di poter portare la loro conoscenza anche altrove.

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