Quasi il 90% degli italiani è preoccupato dal caro energia, il 50% ha ridotto gli sprechi in termini di consumo luce e gas, adottando comportamenti sostenibili, mentre al 60% piace l’idea di un tetto massimo per le bollette. Dall’ultimo rapporto Pulsee Luce e Gas Index si evince che lo scenario energetico nello Stivale è profondamente cambiato e che il caro energia ha avuto un impatto sul tenore di vita per più di un italiano su due.
L’ultimo rapporto Pulsee Luce e Gas Index
Aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, con rispettivamente l’ 87,8% e l’86,2% sono al centro delle preoccupazioni degli italiani. Secondo l’ultimo rapporto del Pulsee Luce e Gas Index, osservatorio sulle abitudini degli italiani realizzato da Pulsee, brand digitale e green di luce e gas di Axpo Italia, in collaborazione con la società di ricerche di mercato NielsenIQ, l’estate 2023 non sarà priva di ansie per i cittadini del Bel Paese, che manifestano un forte desiderio di protezione da rischi (sociali, economici, ambientali), di rapporti sicuri e trasparenti, così come di sicurezza.
Tetto massimo contro il caro energia
Più nel dettaglio, dall’analisi emerge che al 60% degli italiani piace l’idea di un “tetto massimo” per le bollette. L’interesse maggiore si registra nelle città di Roma (66,4%) e Milano (64%), subito seguite da Torino (60%) e Bari (53,3%). Tra i principali vantaggi forniti dal tetto ai prezzi dell’energia vengono considerate la protezione dai rincari imprevisti dei prezzi dell’energia (44,5%), la riduzione del rischio di spese energetiche eccessive in periodi di aumento dei prezzi (41,7%) e la minore preoccupazione per le fluttuazioni dei prezzi del gas e dell’elettricità (35,9%).
Scelta dei fornitori energetici
Per ciò che concerne la scelta dei fornitori energetici, la convenienza delle tariffe rappresenta il criterio più importante nella scelta di un fornitore per oltre il 50% del campione analizzato, composto da uomini e donne tra i 18 e i 65 anni residenti nello Stivale. Subito dietro si posizionano la trasparenza degli importi in bolletta (14,8%) e la capacità di sviluppo e investimento in energie alternative e rinnovabili (10%). Il 45,9% degli italiani afferma di essere soddisfatto del rapporto con il proprio fornitore di luce e gas, ma con margini di miglioramento sull’offerta economica (34,1%), sull’impegno rispetto alla transizione energetica (20,6%) e sulla trasparenza delle voci di costo in bolletta (17,6%).
Nuovi comportamenti nell’utilizzo di energia
In base ai dati emersi nel rapporto, si evince che nel corso dell’ultimo anno sono stati registrati comportamenti nuovi nell’utilizzo dell’energia. I cambiamenti si sono tradotti principalmente in azioni più consapevoli per ridurre gli sprechi energetici (53,1%) e per ragioni economiche (39,7%), ma anche in acquisti di nuovi elettrodomestici ad alta efficienza energetica (21,1%) e dispositivi per il controllo dell’energia (17%). L’86% degli intervistati ha dichiarato di essere molto più attento ai propri consumi energetici e a monitorarli circa 4,6 volte al mese. D’altronde, il caro energia ha avuto un impatto sul tenore di vita per più di un italiano su due, con tagli alle spese accessorie (48,4% degli intervistati).
Le spese per l’energia, luce e gas
Per quanto riguarda le bollette, quasi il 70% del campione ritiene di aver aumentato le spese per l’energia, con un incremento medio di circa il 23,2% rispetto al 2022. Questi dati sono strettamente legati a stati d’animo negativi quando si ricevono le bollette (78,6%). Interessante è la soglia percentuale di aumento delle bollette che genera preoccupazione: a livello nazionale, la fascia di possibili aumenti che va dall’11% al 20% è quella che desta maggiori timori (33,9% del campione), dato che si riflette nelle città di Torino (38,7%) e a Bari (29,3%). A Milano il campione più rilevante (28%) è preoccupato di aumenti che oscillano tra il 6% e il 10%, mentre a Roma le preoccupazioni sono su una fascia più alta: dal 20% al 50% (33,3% degli intervistati). Dal punto di vista economico, la spesa per l’ultima bolletta di energia elettrica rilevata dall’indagine (nel periodo aprile-maggio 2023) è stata di 150,2 euro su scala nazionale (con un valore di 136,4 euro e 139,5 euro rispettivamente a Milano e Torino; di 159,7 euro e di 165,3 euro a Bari e Roma). Le differenze emergono anche in base alla tipologia di residenza: si va da 124,3 euro per un appartamento fino a 70 mq a 182,8 euro per ville e villette a schiera. Analogamente, per il gas, l’esborso medio nazionale è stato di 157,5 euro (nel periodo marzo-maggio 2023), con Roma e Milano che si sono assestate sotto la soglia dei 150 euro (148,2 euro e 148,9 euro), mentre a Bari e Torino si è arrivati a 158,3 euro e 167,9 euro.
Le previsioni per il futuro
Guardando al futuro, le previsioni restano piuttosto fosche. Per il 44,5% del campione ci saranno nuovi aumenti delle bollette, mentre solo l’8,2% pensa che diminuiranno. Analizzando l’offerta energetica, emerge che il 36,5% del campione ha un prezzo indicizzato per l’energia elettrica e il gas, il 28,5% il prezzo fisso e il 4,2% prezzo fisso per luce e indicizzato per gas (o viceversa). In aggiunta, il 43,5% dichiara di conoscere proposte alternative sul mercato, come quella a tariffa indicizzata (che però blocca i prezzi dell’energia fissando un tetto massimo oltre il quale non possono salire).