In occasione del convegno ospitato da KEY – The Energy Transition Expo 2024, Anie Rinnovabili, Italia Solare, Anev e H2IT hanno avuto l’opportunità di confrontarsi, affrontando tra i tempi principali gli investimenti privati, nazionali ed esteri per lo sviluppo delle filiere green.
L’incontro
Durante la kermesse delle rinnovabili di Rimini, ovvero la KEY-The Energy Transition Expo 2024’, 4 importanti realtà del territorio italiano hanno avuto l’opportunità di confrontarsi tra loro, e parliamo nello specifico di Anie Rinnovabili, Italia Solare, Anev e H2IT (Associazione Italiana per l’idrogeno e le Celle a Combustibile).
Al centro dell’incontro, l’impegno per poter dare maggiore impulso agli investimenti, promuovendo in particolar modo determinati settori quali H2, fotovoltaico, eolico e idroelettrico.
Le principali associazioni del settore hanno potuto dibattere anche con i rappresentanti istituzionali, e parliamo del ministero delle Imprese e del Made in Italy e di Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo, sempre al fine di capire come incentivare le filiere nazionali ed europee, e come utilizzare al meglio nuovi strumenti e tecnologie green.
Una cifra record
La corsa alla transizione energetica richiede infatti un’accelerazione sempre più importante, con priorità industriali e politiche che necessitano sempre più di fondi. Gli investimenti infatti, hanno già raggiunto nel 2022 una cifra record, ovvero 495 miliardi di dollari spesi per questi settori in tutto il mondo.
E anche dall’Italia arriva un grande impegno, con oltre 23 miliardi di euro messi a disposizione dal PNRR in nuovi progetti, soprattutto per quanto riguarda gli ambiti di ricerca, sviluppo, innovazione e brevetti.
Per continuare su questa strada però, anche durante la Key 2024 è emersa l’esigenza di una visione strategica d’insieme più solida, che si basi su una forte collaborazione tra imprese e istituzioni, e sulla messa a punto di un quadro normativo e finanziario più stabile.
Nuove opportunità
Solo in questo modo, le realtà della penisola potranno contribuire attivamente al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione nazionali e globali, oltre che al contenimento della dipendenza energetica.
Con una stretta cooperazione anche tra pubblico e privato poi, ci sarebbero anche nuove opportunità per attrarre investitori e competenze tecnologiche innovative, sempre più necessarie con l’aumento delle richieste di energia pulita.
Un manifesto per lo sviluppo della filiera delle rinnovabili in Italia
Anie Rinnovabili, Italia Solare, Anev e H2IT stanno comunque lavorando a un manifesto per lo sviluppo della filiera delle rinnovabili in Italia, puntando a effettuare un’analisi delle capacità industriali nazionali con particolare riguardo alla componentistica.
L’obiettivo sarebbe poi sviluppare dei piani strategici che si integrino perfettamente nel contesto europeo, promuovendo così anche la creazione di reti tra imprese per favorire la crescita, l’innovazione e la competitività.
Risparmiare ben 25 miliardi di euro
Si deve e si può fare di più dunque per lo sviluppo delle Fer nel Belpaese, che stanno già dando alcuni risultati ma che, da qui al 2035, potrebbero anche far risparmiare ben 25 miliardi di euro. Almeno questo è ciò che è emerso durante il convegno di Rimini quando è stato presentato l’ultimo rapporto Althesys, sulla base dei benefici che potrebbe presto portare il Piano Nazionale Integrato dell’energia (PNIEC).
Con quest’ultimo infatti, si potrebbe arrivare a coprire circa il 65% dei consumi finali energetici entro il 2030, riducendo le bollette per tutti gli italiani e determinando circa 131 GW di potenza installata e una produzione di energia verde di 228 TWh.