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Ioni di sodio: un nuovo fattore sul mercato statunitense delle batterie

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Le potenzialità degli ioni di sodio sembrerebbero poter rimodulare il mercato delle batterie, con particolare riferimento a quello statunitense

Opportunità nelle filiere

Nella progettazione delle batterie, gli ioni di litio sono sono ormai divenuti un fattore, in grado di rimodulare il mercato statunitense degli accumulatori di energia. Lo ha riportato la Reuters. Questo passaggio è avvenuto mentre negli Stati Uniti si espandono le installazioni degli impianti solari e delle stesse batterie, grazie agli incentivi dell’Inflation Reduction Act (IRA) del 2022.

Lo scorso Agosto, l’azienda specializzata Natron Energy ha annunciato un piano per costruire una fabbrica di batterie agli ioni di litio da 24 Gigawatt (GW), in Carolina del Nord. Il valore complessivo dell’impianto sarò di 1,4 mld di Dollari. Le prospettive di partenza prevederebbero un aumento della capacità produttiva di quaranta volte.

Inoltre, la Peak Energy sta sviluppando il suo sistema di accumulo, di cui intende consegnare i primi esemplari a sei clienti statunitensi, nel 2025. Tra questi, tre dei cinque maggiori produttori indipendenti di energia (IPP). L’azienda ha previsto di aumentare la produzione l’anno successivo e di raggiungere la piena scala nel 2027.

Cambiano gli utilizzi

Secondo alcune proiezioni, le batterie agli ioni di sodio dovrebbero crescere del 600% nei prossimi dieci anni. Il sodio è infatti il sesto elemento più comune sulla Terra, di cui costituisce il 2,6% della crosta terrestre. Geo-economicamente, il ricorso alle proprie risorse domestiche, diminuirà gli acquisti dall’estero. Si favoriranno le filiere nazionali, legittimando una maggiore autonomia.

La stessa Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) ha previsto che – entro il 2030 – le batterie agli ioni di sodio rappresenteranno all’incirca il 10% delle aggiunte annuali di accumulo di energia a livello globale. Non ultimo, per via dei condizionamenti legati alla volatilità del prezzo del litio.

In termini di mercato, il loro utilizzo su larga scala non sarà tanto per i veicoli elettrici, quanto per dei sistemi stabili. Questi dispositivi hanno infatti una densità energetica inferiore rispetto a quelli agli ioni di litio. Da qui, la loro migliore funzionalità nello stoccaggio stazionario.

Sviluppi tecnologici

Lo ione è un catione (carica positiva) che deriva dalla perdita di un elettrone da parte di un atomo (di sodio). Il suo impiego prevede che lo si utilizzi al posto del litio nel catodo. Per il resto, l’architettura è analoga quella delle ‘classiche’ batterie, ossia dotate di catodo, anodo, separatore ed elettrolita.

Come in tutti i sistemi elettrochimici, la corrente transita per mezzo della differenza di potenziale tra un polo negativo (-) e uno postivo (+). Il primo, a potenziale maggiore, è l’anodo. Il secondo, il catodo.

Le qualità della struttura al litio sono molteplici. Dalla durata più elevata, alla finestra maggiore delle temperature di esercizio. Tant’è che il loro corretto funzionamento può arrivare tra i meno 40 gradi fino agli 80 °C. Più ottimale anche la resistenza alle fiamme, dunque aumenta la sicurezza.

Dall’autonomia e dall’integrazione delle filieri nazionali transiterà il futuro della tecnologia. Sono evidenti le potenzialità, in attesa dei reponsi che arriveranno dagli Stati Uniti, principale riferimento commerciale sul tema.

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