La CNBC ha riportato una grande preoccupazione degli esperti in merito allo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale: la crescita di interesse potrebbe portare a problemi infrastrutturali, dovuti alla pressante richiesta energetica delle nuove tecnologie.
Le preoccupazioni
Sebbene l’Intelligenza Artificiale offra diverse opportunità in ambiti differenti, porta allo stesso tempo una serie di preoccupazioni, sottolineate più volte e anche di recente dalla CNBC.
Gli esperti, nello specifico, temono che il massiccio aumento di interesse per le nuove tecnologie possa trasformarsi in un grave problema infrastrutturale, considerando per esempio le recenti stime del Boston Consulting Group, negli Stati Uniti.
I dati parlano infatti di una domanda dei data center che sta aumentando a ritmi sostenuti, e che entro il 2030 potrebbe rappresentare il 16% del consumo totale di energia negli USA. Ci si chiede allora: sono così resistenti le infrastrutture presenti nel Paese e in grado di sostenere una richiesta così massiccia?
La crisi delle aziende
Non è la prima volta che si parla infatti di crisi delle aziende dovute proprio a tali problematiche. Jeff Tench per esempio, dirigente della società Vantage, ha dichiarato alla CNBC di percepire già un rallentamento nella California settentrionale, causato proprio dall’insufficiente quantità elettrica presente.
Stessa difficoltà è stata evidenziata a inizio anno da Sam Altman, CEO di OpenAI e a margine del World Economic Forum di Davos. In quella stessa circostanza infatti, l’AD della società invita a investire sempre di più su fonti energetiche sostenibili, puntando in particolare su fusione nucleare e fotovoltaico con stoccaggio.
Dare proprio ai data center quella spinta in più
Ma non è l’unico a pensarla così. La stessa Microsoft sta studiando le potenzialità dei cosiddetti SMR, o piccoli reattori modulari, per dare proprio ai data center quella spinta in più. Funzionerà tale strategia? E quanto tempo ci vorrà?
Impossibile rispondere a questa domanda. Dietro la diffusione repentina della IA, ci sono dunque più dubbi e preoccupazioni che certezze, da un punto di vista energetico e infrastrutturale. Cosa accadrà?