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India, la ricarica pubblica per veicoli elettrici funziona? Il report IEEFA

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Migliora la situazione delle ricariche pubbliche per i veicoli elettrici in India, ma in maniera insufficiente. L’Istituto per l’Economia Energetica e l’Analisi Finanziaria lancia un appello alle istituzioni politiche indiane proponendo una soluzione per accelerare l’elettrificazione dei veicoli.

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Ricariche pubbliche inaffidabili

È a firma Charith Konda e Subham Shrivastava il rapporto dell’Istituto per l’Economia Energetica e l’Analisi Finanziaria che analizza la situazione delle ricariche pubbliche dei BEV in India.

Il report è il frutto di un’analisi compiuta nella capitale, Delhi, ed evidenzia una proliferazione di stazioni di ricarica che risultano però inaffidabili. Tale inaffidabilità rappresenta un ostacolo all’accelerazione dell’elettrificazione dei veicoli.

Dal report emerge che gli operatori privati di punti di ricarica gestiscono le loro stazioni in maniera più efficiente rispetto alle agenzie governative, perché sono motivati a massimizzare i profitti e portare avanti la loro attività.

Il Governo si è infatti astenuto dal modernizzare le stazioni installate nel 2015, e le ha rese, pertanto, inaffidabili.

Le carenze indiane

L’inaffidabilità è dovuta a diversi fattori: tecnologia desueta, per cui i caricabatterie e i veicoli circolanti non sono compatibili; guasti ai connettori o ai cavi di ricarica che non vengono riparati; mancanza di alimentazione; carenza di connessione alla rete per l’autenticazione; errori di pagamento e tempi di ricarica lenti.

Inoltre, spesso vi è discrepanza tra le informazioni fornite sul sito web ufficiale sui BEV del Governo di Delhi e la situazione delle stazioni di ricariche. I dati non aggiornati riguardano le coordinate geografiche della ricarica e il suo stato (funzionante/non funzionante).

La scarsa affidabilità delle stazioni di ricarica pubbliche per veicoli elettrici è tale che, l’IEEFA cita uno studio per cui oltre il 50% dei proprietari di auto elettriche delle principali città indiane ha affermato che non riacquisterebbe una BEV.

Nello stesso studio, l’88% degli utenti di auto elettriche ha indicato l’ansia da ricarica come preoccupazione principale, seguita dall’ansia da (poca) autonomia.

Quali azioni compiere?

Le stazioni di ricarica occupano terreni di prima qualità e detengono, a monte, infrastrutture elettriche preziose che restano così inutilizzate.

Per migliorarne l’affidabilità sarebbe opportuno aggiornare i siti di ricarica esistenti con le ultime tecnologie e introdurre incentivi che promuovano i possessori di BEV a ricaricare con costanza la propria vettura. Senza adeguate stazioni di ricarica pubbliche è sicuramente più difficile incentivare l’acquisto e l’utilizzo di veicoli elettrici.

A marzo 2024, il Governo ha avviato il processo di aggiornamento dei caricabatterie attraverso una gara d’appalto per la gestione, la manutenzione e la sicurezza delle stazioni di ricarica pubbliche di Delhi.
Secondo l’IEEFA, tale iniziativa dovrebbe essere estesa a livello nazionale e il Governo dovrebbe facilitare la sinergia tra i distributori di energia e gli operatori delle stazioni di ricarica.

Inoltre, le normative dovrebbero consentire ai gestori delle stazioni di ricarica di intraprendere attività commerciali, quali, per esempio, la gestione di un piccolo market nei pressi della stazione di ricarica.

In un contesto globale in cui la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio è sempre più urgente, la crescita dei BEV è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi ambientali del Paese e per ridurre i livelli di inquinamento, una piaga in diverse metropoli indiane.

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