È stata approvata in Svizzera, tramite referendum, una legge che prevede di ridurre l’utilizzo di combustibili fossili al fine di raggiungere, entro il 2050, la neutralità carbonica.
La legge per la neutralità carbonica
La legge è stata approvata con il 59,1 % di Sì, e prevede la graduale riduzione dell’utilizzo di petrolio e gas importati, con l’obiettivo di incrementare la produzione di energia da rinnovabili.
La testata Swissinfo ha riportato che il 42% degli aventi diritto si è recato alle urne, e si tratta dunque di una percentuale piuttosto bassa rispetto al solito, anche se sufficiente per un verdetto positivo.
2 miliardi di euro e altri 1,2 previsti: incentivi per cittadini e imprese
Per il nuovo DDL, come indicato dalla BBC News, è servito un finanziamento di circa 2 miliardi di euro per sostituire i sistemi di riscaldamento basati sui combustibili fossili, e si prevedono ancora 1,2 miliardi per spingere le aziende ad utilizzare le fonti alternative come fotovoltaico ed eolico.
Questi sgravi e sostegni economici per le imprese che adotteranno tecnologie più sostenibili serviranno da incentivi, e lo stesso verrà fatto per i cittadini, che otterranno degli aiuti se decideranno di sostituire i vecchi impianti per migliorare l’isolamento termico degli edifici. Ma come si è arrivati a questo risultato?
Da dove nasce la proposta di legge sul clima
La proposta di legge sul clima è nata come controprogetto indiretto all’Iniziativa per i ghiacciai, lanciata da una vasta coalizione di gruppi, attivisti e accademici, ma bocciata dall’amministrazione svizzera, in quanto ritenuta troppo estremista.
Il problema dei ghiacciai
Il target che si vuole raggiungere adesso coincide con quello del Green Deal europeo, che punta a soddisfare gli stessi obiettivi nello stesso arco di tempo. Il quasi totale Sì degli elettori svizzeri però dipende anche da una problematica legata al Paese: le Alpi sono tra le peggiori vittime del riscaldamento globale.
Per questa ragione, molti ghiacciai potrebbero anche sparire, e tra i più minacciati c’è il Rodano, che si trova all’estremità nord-est del Canton Vallese. Nell’ultimo ventennio, il loro volume si è ridotto di un terzo, innescando un processo di scioglimento irreversibile per alcuni di essi.
Adesso il referendum, oltre a incentivare il raggiungimento della carbon neutrality, mira anche a combattere il cambiamento climatico.
Inoltre, è stato chiesto ai cittadini di votare anche sulla tassa minima globale al 15% sulle multinazionali, e in questo caso si è ottenuto un Sì al 78,45% e un No al 21,55%.
La situazione del Paese elvetico
Nel Paese elvetico, si importa circa il 70% dell’elettricità che viene consumata. Con questa nuova norma sul clima, sarà vincolante il raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050, con una serie di incentivi finanziari che serviranno per favorire la transizione circolare.
La proposta di legge è stata sostenuta da quasi tutti i principali partiti svizzeri, eccetto l’Unione Democratica di Centro (SVP-UDC), partito di destra e conservatore, che ritiene che la normativa potrebbe creare problemi nella catena di approvvigionamento energetico, causando un aumento dei costi.