Decarbonizzazione, sicurezza e costo dell’energia. Come sta cambiando l’Italia? L’analisi ENEA dei primi sei mesi dell’anno fornisce un quadro esaustivo della situazione, indicando una nuova significativa riduzione delle emissioni di CO2, determinata però da eventi esogeni come il minor impiego di gas per il riscaldamento d’inverno, e non da pratiche virtuose adottate dagli italiani.
Migliora la qualità dell’aria
Una nuova significativa riduzione delle emissioni di CO2 (-9%) nel primo semestre del 2023, dopo sei aumenti semestrali consecutivi, sembra indicarci la giusta direzione. L’ultima analisi ENEA sull’aggiornamento del sistema energetico italiano, mostra una chiara diminuzione dei consumi energetici (-5%) nei primi sei mesi del 2023, alla quale è seguito un netto miglioramento in termini di inquinamento ambientale e qualità dell’aria. Si tratta di un bel risultato se inquadrato in un’ottica di lungo periodo, che rischia però di essere inficiato dall’aumento dei consumi dei trasporti (+3%) che stanno tornando ai livelli pre pandemici. Inoltre, il fatto che la contrazione delle emissioni nel periodo aprile-giugno 2023 sia divenuta marginale nei settori non ETS (-2%), sottolinea, purtroppo, l’assenza di dinamiche particolarmente virtuose nel settore civile.
Calano i consumi di gas di cittadini ed industria
Il calo dei consumi energetici è avvenuto nonostante la riduzione dei prezzi dell’energia, e riguarda in primis il settore civile (-12%), non tanto per buone pratiche adottate, quanto invece per effetto del minor impiego di gas per il riscaldamento, una conseguenza del clima eccezionalmente mite registrato nei primi mesi dell’anno. Anche il comparto industriale ha registrato una riduzione dei consumi (-10%), determinata in particolare dal calo fino al 20% della produzione nei settori gas intensive, i cui consumi energetici risultano ormai inferiori di oltre il 5% rispetto a quelli del 2020.
Fonti energetiche
Un aumento dell’import di elettricità (+22%) e dell’utilizzo di fonti di energia rinnovabile (20,4%), con quelle elettriche in crescita (+5%), ha fatto da contraltare alla riduzione dei consumi di gas e carbone. Secondo le stime ENEA, le rinnovabili elettriche non programmabili (eolico e solare) hanno fatto registrare nel giorno di Pasquetta un nuovo massimo storico con la copertura di oltre l’80% della domanda. Tuttavia, se pensiamo all’ambizioso obiettivo del 40% entro il 2030, siamo ancora lontani dalla meta.
Indice di transizione energetica
Torna a migliorare l’indice della transizione energetica ISPRED (+14% rispetto al primo trimestre dell’anno), grazie al miglioramento della componente decarbonizzazione (contrazione dell’impiego di carbone e delle produzioni energivore) e alla diminuzione dei prezzi di elettricità e gas, che rimangono comunque ancora ampiamente superiori alle medie di lungo periodo.