Roma, 18/01/2025 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

In Europa il 70% del consumo di energia è legato alla decarbonizzazione del calore industriale

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La multinazionale di consulenza “Arthur D. Little” ha condotto una ricerca per valutare il potenziale di mercato derivante dalla decarbonizzazione del calore industriale. Nel dettaglio, ha esaminato le tecnologie più promettenti nell’ambito dell’elettrificazione dell’industria, individuando (su tutte) le soluzioni Thermal Energy Storage (TES). Si tratta di sistemi di accumulo di energia termica sviluppati per immagazzinare calore così da utilizzarlo subito oppure dopo (pertanto, con l’opportunità di stoccarlo e impiegarlo per lungo tempo).

Strategie per decarbonizzare il calore industriale

Un nuovo studio di Arthur D. Little – titolo: “Decarbonizing industrial heat to face climate change” – approfondisce le tecnologie più promettenti per l’elettrificazione dell’industria, puntando in particolare sui diversi vantaggi del Thermal Energy Storage (TES). Prima di entrare nel dettaglio, però, facciamo un passo indietro: secondo le stime dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (il cui report World Energy Outlook 2024 evidenzia, tra gli altri aspetti, l’urgenza di mettere in campo politiche incisive e maggiori investimenti per accelerare la transizione verso tecnologie più pulite e sicure), circa un quinto del consumo energetico mondiale è da attribuirsi al calore industriale.

Da parte sua, la società di consulenza Arthur D. Little ha condotto una ricerca per valutare il potenziale di mercato, dalla quale emerge che il comparto industriale del Vecchio Continente consuma circa 1,800 TWh di energia per la produzione di calore (ovvero il 70% del consumo complessivo di energia) e venga prodotto per oltre il 60% da fonti non rinnovabili. In merito ai settori industriali, l’indagine di “ADL” rimarca poi che alcuni comparti – Beverage and Tobacco, Food, Chemical and Petrochemical; Paper Pulp, Paper and Graphic Arts – presentano una quota corposa di domanda di calore inferiore a 500°, rappresentando di fatto il target prioritario per la tecnologia del Thermal Energy Storage.

Vantaggi di un accumulo termico fondato sul calore

La transizione verso un domani energetico più sostenibile è legata allo sviluppo tecnologico e all’avanzamento del comparto delle fonti rinnovabili. Da qui, la ricerca di soluzioni che incrementino l’efficienza dei sistemi energetici e ne agevolino la decarbonizzazione. Ancorandoci di nuovo alle strategie di decarbonizzazione, sono diverse le soluzioni analizzate da Arthur D. Little, tra cui l’elettrificazione indiretta – che impiegando l’idrogeno verde prodotto da energie rinnovabili, può rappresentare una soluzione per decarbonizzare comparti difficili da abbattere – e l’elettrificazione diretta (che, secondo lo studio di Agora IndustryDirect electrification of industrial process heat”, sarebbe in grado soddisfare il 90% della domanda energetica non soddisfatta nell’industria europea entro il 2035).

Tra le soluzioni più innovative per le industrie c’è (appunto) il Thermal Energy Storage, ovvero sistemi di accumulo di energia termica sviluppati per immagazzinare calore così da utilizzarlo subito o dopo (con l’opportunità di stoccarlo e impiegarlo per lungo tempo). Dunque, i principali vantaggi principali del TES sono chiari: dall’opportunità e dalla durata dello stoccaggio termico alla facilità di installazione, dalla modularità alla competitività di alcuni casi d’uso (dal Thermal Energy Storage combinato con produzione fotovoltaica in autoconsumo al ripristino del calore di scarto, solo per fare due esempi virtuosi).

Elettrificazione per la decarbonizzazione dell’industria

La strada è tracciata? Sì, secondo quanto emerge dal Power Barometer 2024 di Eurelectric. Nel dettaglio: bisogna puntare sulla elettrificazione per la decarbonizzazione dell’industria, aspetto su cui l’Europa deve impegnarsi ancora parecchio. Il rapporto parla chiaro, evidenziando che – fermo restando i tre quarti dell’elettricità generata nell’UE quest’anno sia provenuta da energia pulita – un terzo dell’energia consumata dalle industrie del Vecchio Continente è coperta dall’elettricità, e solamente il 4% dei processi di riscaldamento industriali ad alte emissioni è elettrificato.

In particolare, impegnarsi sull’elettrificazione per la decarbonizzazione passa per esempi tangibili, come l’utilizzo di motori elettrici di ultima generazione, ottimizzati, in grado di ridurre il consumo di elettricità anche fino al 20%. A questo si aggiunge il fatto che l’elettrificazione si integra tanto con le fonti rinnovabili quanto con la digitalizzazione del comparto elettrico. Con la possibilità, per le industrie europee, di schiudersi a una maggiore (e più duratura) competitività.

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