Il 2024 è stato celebrato in Cile come “l’anno dello storage”, un riconoscimento all’impressionante sviluppo del settore dell’accumulo di energia visto anche come soluzione al fenomeno dilagante del curtailment, che penalizza le rinnovabili. Con una capacità operativa di 3GW e ulteriori 19GW in fase di approvazione ambientale, il Paese si afferma come leader regionale nell’innovazione tecnologica e nella transizione verso un sistema energetico più flessibile e sostenibile.
L’anno dello storage
Per il Cile, il 2024 è stato senza dubbio l’anno dello storage. Registrando una capacità di accumulo di energia di 3GW già operativa e ulteriori 19GW in fase di approvazione, l’anno appena trascorso ha permesso al Paese sudamericano di posizionarsi come leader regionale nel settore dell’innovazione tecnologica nel campo dei sistemi di accumulo, con una ricaduta molto positiva sul sistema elettrico nazionale. Tra i progetti più significativi, spicca Oasis de Atacama di Grenergy (recentemente acquisito al 23% da ContourGlobal), il più grande sistema di accumulo al mondo. La maggior parte degli impianti utilizza tecnologia agli ioni di litio, concentrati nella regione di Antofagasta.
Progresso e obiettivi raggiunti
Secondo Ana Lía Rojas, direttrice esecutiva dell’Asociación Chilena de Energias Renovables (ACERA), lo sviluppo del settore è stato impressionante, trainato soprattutto dagli investitori privati. Attenzione confermata anche dal raggiungimento, con largo anticipo, dell’obiettivo di 2GW di progetti in costruzione entro la fine del 2024. Questo risultato ha portato il Governo a cancellare un’asta programmata per lo storage, segno della solidità del mercato.
Il motivo di tale successo risiede principalmente nei costi sempre più accessibili delle batterie, ma anche dagli elevati tassi di curtailment, che penalizzano le rinnovabili.
Cos’è il curtailment
Il curtailment è un fenomeno nel settore energetico che si verifica quando una parte dell’energia generata da fonti rinnovabili, come impianti solari o eolici, non può essere immessa nella rete elettrica e viene quindi “sprecata” o non utilizzata. Questo avviene per diverse ragioni, che includono:
- eccesso di offerta rispetto alla domanda: se la rete elettrica non è in grado di assorbire tutta l’energia prodotta perché la domanda di energia è bassa, una parte della produzione viene tagliata.
- limitazioni della rete di trasmissione: la rete potrebbe non avere la capacità di trasportare l’energia dalle aree di produzione (spesso remote, come deserti o zone montuose) ai centri di consumo.
- rigidità del sistema elettrico: i sistemi elettrici tradizionali, progettati per fonti di energia convenzionali come il carbone o il gas, non sempre sono abbastanza flessibili per integrare grandi quantità di energia variabile e intermittente, come quella solare ed eolica.
- problemi di bilanciamento: l’energia rinnovabile è spesso prodotta in modo intermittente (ad esempio, solo quando c’è vento o sole), il che rende difficile prevederne con precisione la disponibilità e coordinarla con altre fonti di energia nella rete.
Accumulo come soluzione
In Cile, negli ultimi anni, a causa di una confluenza di questi fattori, tra cui la debole crescita della domanda e la limitata flessibilità del sistema, combinati con alcune restrizioni di trasmissione e un eccesso di offerta, il courtailment ha raggiunto il 121% (2024). Con una riduzione di 5.909 GWh, l’equivalente del 20% di tutta l’energia solare ed eolica generata nell’arco di un anno, il fenomeno ha intaccato le finanze degli attori delle energie rinnovabili. Lo stoccaggio dell’energia è visto, quindi, come parte della soluzione e quasi tutti i nuovi progetti solari che entrano oggi nel sistema di revisione ambientale contengono un componente di storage.
La capacità di stoccaggio dell’energia sta, infatti, contribuendo ad allentare il curtailment, sebbene l’impatto sia ancora limitato. Si prevede che fino al 2030 gli investimenti nello stoccaggio supporteranno un aumento di almeno il 14% delle immissioni di energia rinnovabile nella rete.
“Mentre la generazione solare iniettata è cresciuta di 2,2 TWh rispetto al 2023, la riduzione solare è aumentata di 2,7 TWh, il che riflette un problema strutturale che dobbiamo affrontare con urgenza”, ha affermato Rojas.
Il Piano di decarbonizzazione
Nonostante le difficoltà il Cile avanza nel suo piano di decarbonizzazione al 2040. Finora sono state dismesse 11 unità a carbone per un totale di 1.66GW, e altre cinque (1GW) previste entro aprile 2026. Parallelamente, Acera stima che 236 progetti di energia, con un investimento totale di circa 4.4 miliardi di dollari e una capacità di 4GW quasi interamente rinnovabile, entreranno in costruzione nel 2025.