Roma, 25/11/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

Il Giappone vuole stringere un’alleanza con Ue e Usa sulle auto elettriche

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Potrebbe nascere un’alleanza strategica sui veicoli a batteria tra Europa, USA e Giappone. Uno schieramento contro l’espansione della Cina?

L’alleanza

Diversi media nipponici stanno parlando di recente di una possibile alleanza per lo sviluppo dei veicoli elettrici tra Europa, USA e Giappone

In particolare è Yasutoshi Nishimura, ministro dell’Industria del Paese orientale, che dovrebbe preparare l’accordo, con alcune trattative che potrebbero essere discusse già da quest’anno, secondo il quotidiano giapponese Nihon Keizai Shinbun.

L’obiettivo

Il vero obiettivo è condividere un piano sulle forniture di materie prime, sugli incentivi e sugli investimenti per accelerare la transizione energetica.

Tokyo è già pronta a mettere a disposizione ben 20.000 miliardi di yen in 10 anni, (corrispondenti a 125,5 miliardi di euro), per soddisfare le proprie ambizioni. Come risponderanno invece l’America e l’Unione?

Alto scopo dell’alleanza è quello di rispondere al crescente mercato dell’auto elettrica cinese, che sta sempre di più prendendo il sopravvento a livello internazionale.

Scontro aperto tra Unione Europea e Cina 

C’è già uno scontro aperto tra Ue e Cina, dopo l’annuncio della Commissione sull’apertura di un’indagine anti-dumping nei confronti delle Case di Pechino.

La ragione? Verificare se tali marchi pratichino o meno il dumping (fissare prezzi diversi a consumatori diversi) sull’esportazione delle loro auto, elargendo dei particolari sussidi alle industrie per spingere la produzione delle EV. 

La risposta di Pechino

La risposta di Pechino? La potremmo definire dura e preoccupante. Secondo quanto riferisce Reuters, il ministero del Commercio cinese ha ritenuto le misure investigative proposte dall’Esecutivo come delle mosse protezionistiche, per difendere il proprio mercato.

Per la Cina inoltre, l’inchiesta potrebbe sconvolgere gravemente l’industria automobilistica globale e le catene di fornitura, impattando negativamente sulle relazioni economiche e commerciali fra il Vecchio Continente e il Paese asiatico. 

Un’indagine pericolosa

Si tratta comunque di un’indagine pericolosa, che potrebbe causare degli effetti negativi per la crescita della mobilità sostenibile in Europa.

A mostrarsi preoccupata è per esempio Clepa (European Association of Automotive Suppliers), che ha di recente lanciato un allarme affermando che i nuovi dazi contro l’import-export cinese potrebbero rivelarsi un boomerang per tutta l’Unione.

Per l’Associazione infatti, ci si dovrebbe più concentrare alla ricerca di materie prime, alla produzione di energia green a un prezzo più basso e all’installazione di altre colonnine di ricarica, se si vuole davvero competere sul mercato e progredire nel settore, senza commettere dei passi falsi che potrebbero vanificare ciò che è stato fatto finora.

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