Roma, 08/09/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

Il dirigibile americano ibrido e a zero emissioni 

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Partono i test in California su un grande dirigibile a zero emissioni, sviluppato dalla startup LTA Research.

Pathfinder 1 

Dopo 10 anni di lavori iniziano i primi test di volo di Pathfinder 1, un prototipo di dirigibile dalle grandi dimensioni e considerato, difatti, il più grande al mondo.

A svilupparlo, la startup americana LTA Research, in collaborazione con il co-fondatore di Google, Sergey Brin, che ha finanziato il progetto.

L’obiettivo è promuovere una nuova generazione di aerei più puliti non solo per il trasporto merci, ma anche per aiuti umanitari e trasporto passeggeri, rilanciando così l’industria stessa dei dirigibili legata alla sostenibilità.

Come funziona

Ma come funziona il velivolo?  Lungo circa 124 metri, è formato da 13 scheletri che sorreggono 12 motori elettrici, e da una struttura che contiene in posizione 13 enormi serbatoi di elio.

Pathfinder 1 sfrutta per viaggiare i sensori Lidar, ovvero delle tecnologie che permettono di identificare e misurare la distanza da un oggetto illuminandolo con una luce laser, e ottenendo, al contempo, delle informazioni tridimensionali sull’ambiente circostante.

Altre caratteristiche

Come altre caratteristiche, il dirigibile americano ha anche un controllo dei motori di tipo ‘drive-by-wire’, ovvero guida tramite wi-fi, e può viaggiare anche in situazioni meteo piuttosto complesse, con un vento fino a 110 chilometri orari.

Inoltre, nonostante i 12 motori elettrici, l’aereo ha una propulsione ibrida che segue lo schema già visto nelle auto di tipo Erev (Extended Range Electric Vehicles), cioè dei veicoli ad autonomia estesa che combinano un motore elettrico con uno più piccolo a combustione interna.

Da questo mix energetico è possibile alla fine ricavarne sia un’elevata efficienza energetica, adatta per spostamenti quotidiani più brevi, sia la sicurezza di non rimanere senza carburante durante viaggi più lunghi, grazie alla presenza del diesel.

Proprio da questi motori viene prodotto un determinato quantitativo di energia che sarà poi accumulata in 24 batterie, per cercare di ridurre al minimo le emissioni o il rischio di incendi.

Le ambizioni future

Le ambizioni future della startup sono però ben diverse: sviluppare dirigibili più grandi e alimentati a celle a combustibile idrogeno, in grado di trasportare diverse tonnellate di carico e fornire un fondamentale contributo per un cambio radicale del settore.

Raggiungere questo traguardo richiederà anni di lavoro, ma Sergey Brin, che ha anche fondato l’organizzazione umanitaria GSD, utilizzerà altro capitale per soddisfare tali obiettivi, e produrre così dei velivoli anche in grado di trasportare medici e rifornimenti nelle aree colpite da disastri naturali.

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