La Francia ha partecipato al Vertice dei Governi Mondiali (WGS) 2024 evidenziando la propria esperienza nel campo delle rinnovabili. Il Paese infatti sta conducendo delle aste per progetti solari, eolici e idroelettrici al fine di aumentare la produzione di energia green. L’ultima si è rivelata un vero successo.
Vertice dei Governi Mondiali (WGS) 2024
Si è concluso la settimana scorsa il Vertice dei Governi Mondiali (WGS) 2024 di Dubai, che ha messo in evidenza anche dei temi piuttosto sentiti negli ultimi anni, come l’intelligenza artificiale, il percorso verso un’economia di tipo circolare e la generazione di energia pulita.
Al centro dell’incontro dunque, come poter affrontare le crescenti sfide dello sviluppo sostenibile, con l’ambizione di poter vivere presto in delle città che siano più smart e green.
In questo contesto, la Francia ha partecipato mettendo in luce la propria esperienza in diversi settori, sfruttando così l’evento come piattaforma globale per la condivisione di approfondimenti e opportunità promettenti. Tra i punti chiave evidenziati: il raddoppio della produzione di elettricità verde entro il 2035 e il raggiungimento della neutralità climatica al 2050.
Le aste
Proprio per raggiungere tali traguardi, il governo di Parigi sta conducendo delle aste per nuovi progetti solari, eolici e idroelettrici, con l’ambizione di arrivare a 140 e 175 GW entro i prossimi 11 anni, rispetto ai 63,5 GW del 2023.
L’ultima in particolare ha visto una partecipazione molto elevata, con una richiesta complessiva pari al doppio della potenza messa a gara, e con 93 offerte per 1.800 MW di capacità totale.
È già dagli ultimi anni che le aste francesi sulle rinnovabili, e soprattutto per il fotovoltaico messo a terra, riscuotono successo, attivando un meccanismo statale che assegna e mette in primo piano il nuovo contingente eolico e solare del Paese.
Biogas, carburante sintetico e soprattutto H2
Questi risultati sottolineano da una parte anche l’impegno del governo verso un percorso che punti alla decarbonizzazione totale, e che sia in grado di sostenere uno sviluppo sempre più competitivo delle FER. Ma è anche su altri fronti che sta pian piano avanzando la Nazione, e parliamo di biogas, carburante sintetico e soprattutto H2.
Sull’ultimo vettore in particolare, Macron sta scommettendo non solo sull’idrogeno rinnovabile ottenuto da elettrolisi, ma anche sull’idrogeno nucleare e su quello cosiddetto ‘naturale’ (bianco o geologico), ovvero nascosto nelle cavità del sottosuolo.
46 milioni di tonnellate di H2 bianco
Proprio su questo, il Paese intende implementare, proprio a partire dal 2024, una solida strategia per rendere la Francia un hub per il trasporto del carburante, stanziando importanti investimenti per svilupparne le potenzialità. Nella regione della Lorena poi, è stato ritrovato un giacimento di H2 bianco in alcune miniere abbandonate, e che dovrebbe contenerne circa 46 milioni di tonnellate.
Prima dell’inizio del nuovo anno, sono anche state rilasciate per la prima volta in Francia due licenze per l’esplorazione del combustibile, proprio in relazione alle ultime scoperte avvenute.
Veicoli elettrici e l’edilizia
Ma è anche su altre questioni che la Nazione sta compiendo importanti passi in avanti. Sull’energia dell’atomo, è già chiaro di tempo quanto l’Esecutivo stia investendo sulla fusione nucleare, focus di interesse internazionale.
Ma sui veicoli elettrici e l’edilizia? Lo Stato vuole aumentare il numero di stazioni e rendere le case più efficienti dal punto di vista energetico.
Per tale traguardo, si sta impegnando per arrivare a un totale di 50,5 GW di energia green generata. Anche per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, il Paese è riuscito a presentare a Dubai le proprie esperienze nel settore, che sta sempre più entrando a far parte del mondo energetico sotto diversi profili. Che succederà?