Il consumo globale di elettricità sta registrando l’aumento più rapido degli ultimi anni, con una crescita annua stimata intorno al 4% fino al 2027. Secondo il nuovo rapporto dell’IEA “Electricity 2025”, fonti rinnovabili e nucleare, nei prossimi tre anni, riusciranno a soddisfare questa espansione, guidata principalmente dall’industria, ma anche dall’aumento dell’uso della climatizzazione, dei trasporti elettrificati, nonché dalla rapida diffusione dei data center.
Consumi elettrici trainati da climatizzazione e data center
La domanda di elettricità continua a crescere esponenzialmente: da oggi al 2027, il consumo aggiuntivo sarà pari a quello annuale del Giappone. Tuttavia, l’ultimo Report IAEA “Electriciy 2025” assicura che nei prossimi tre anni le fonti di energia rinnovabile, insieme all’energia nucleare, riusciranno a coprire il fabbisogno energetico di data center, climatizzatori, reti 5G, veicoli elettrici ed industria.
Il ruolo cruciale del fotovoltaico
La vera domanda da porsi è se questo trend sia sostenibile nel lungo periodo e compatibile con gli obiettivi di decarbonizzazione che il mondo si è prefissato. Sebbene i dati dell’Agenzia non offrano certezze da questo punto di vista, fanno ben sperare mettendo in evidenza come la crescita del fotovoltaico, da sola, potrebbe soddisfare quasi la metà della nuova domanda globale di elettricità, coprendo il 10% della produzione totale di elettricità già nel 2027. Un traguardo possibile grazie a una significativa e continua riduzione dei costi del “solare”, ma dovuto anche alle importanti innovazioni tecnologiche nello stoccaggio dell’energia. La forte diminuzione del costo delle batterie, insieme all’aumento della loro capacità e durata, consente oggi di utilizzare l’energia solare per coprire anche i picchi serali e notturni. Il raggiungimento di una vera neutralità carbonica entro il 2050 è dunque un obiettivo realistico?
L’era dell’elettricità, Cina in prima linea
La nuova “era dell’elettricità”, che sottopone i governi di tutto il mondo a nuove sfide, è in realtà già iniziata. L’Agenzia Internazionale per l’energia sottolinea che in prevalenza, la domanda aggiuntiva di energia elettrica (85%) proviene dalle economie emergenti e in via di sviluppo, trainate dalla Cina. Il gigante asiatico ha, infatti, innalzato il consumo di elettricità del 7% nel 2024, con una crescita media al 2027, stimata intorno al 6%. La spinta del settore elettrico proviene soprattutto dal settore industriale, in cui un ruolo significativo hanno giocato la produzione di pannelli solari, batterie, veicoli elettrici e materiali associati.
USA e UE, trend di crescita differenziati
La fame di elettricità, dopo un periodo di relativa stagnazione, tornerà a farsi sentire anche dalle grandi potenze. Si pensi agli Stati Uniti, dove l’incremento della domanda di energia elettrica, nei prossimi tre anni, sarà equivalente o superiore a quello attuale della California. Per l’Unione Europea, invece, i pronostici della IEA sono un pò diversi a causa della crisi energetica. Il vecchio Continente tornerà ai livelli del 2021 solo nel 2027, dopo le forti riduzioni registrate nel 2022 e nel 2023.
Stabilizzazione delle emissioni di CO2
Grazie all’espansione delle fonti rinnovabili e del nucleare (per il quale si prevede una crescita inarrestabile a partire da quest’anno), le emissioni di CO2 derivanti dalla produzione di elettricità si stabilizzeranno nei prossimi anni, dopo un aumento dell’1% nel 2024. Tra le criticità che il settore dovrà affrontare, l’analisi della IEA annovera:
- eventi meteorologici estremi che mettono a rischio la stabilità della rete;
- aumento della volatilità dei prezzi dell’elettricità;
- necessità di una maggiore flessibilità del sistema energetico.
In particolare, il Rapporto sottolinea la crescente importanza della resilienza delle reti elettriche e della capacità di adattamento ai cambiamenti climatici. Per far fronte a queste sfide i governi dovranno adottare strategie mirate, uno dei topic di cui si discuterà ad aprile, durante il Summit internazionale sulla sicurezza energetica organizzato dall’IEA e dal governo del Regno Unito a Londra.