Per la prima volta, le rinnovabili hanno soddisfatto, per 9 ore di seguito, tutto il fabbisogno elettrico nazionale della Spagna.
Energia verde per 9 ore di fila: il record spagnolo
Non è la prima volta che le rinnovabili forniscono al Paese tutto il fabbisogno elettrico necessario, ma non è mai successo che lo facessero per così tante ore di fila, soprattutto in un giorno feriale in cui la domanda è più elevata rispetto ai fine settimana.
La Spagna è una delle principali democrazie industrializzate, che ha già ottenuto buoni risultati nello sviluppo delle fonti alternative e, in particolare, nella crescita del fotovoltaico, settore in cui, negli ultimi 3 anni, sono stati installati circa 9 GW.
Adesso, secondo quanto riportato dal giornalista Ignacio Fariza sul quotidiano El País, è stato però raggiunto un vero e proprio record, con la quota di 9 ore ininterrotte di elettricità pulita da eolico, solare e idroelettrico.
I passi avanti per la sostenibilità ambientale e la decarbonizzazione
Nel 2022, la penisola ha compiuto notevoli passi avanti a supporto della sostenibilità ambientale e della decarbonizzazione, installando 4,28 GW di energia solare su scala pubblica, 2,64 GW di fotovoltaico distribuito e 1,38 GW di eolico.
La capacità energetica totale della Spagna è di 118 gigawatt, con l’elettricità generata dal vento che rappresenta circa il 22% del totale ed è la più grande fonte energetica installata nel Paese.
Ad aprile, le due rinnovabili insieme hanno soddisfatto il 46% della produzione nazionale, e sono ancora ampie le prospettive di crescita nel settore.
Le previsioni da qui al 2026
A tal proposito, il governo ha in cantiere diversi impianti da realizzare, ed entro il 2026 prevede di avere altri 10-15 gigawatt di energia solare e 5 di capacità eolica.
La speranza è che da qui al 2030, queste due fonti green possano essere in grado di coprire il fabbisogno nazionale, battendo il record appena raggiunto con la speranza che si possa risollevare anche il settore idroelettrico, che di recente ha avuto un calo per via delle alte temperature e la carenza di piogge.