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Energia pulita dal terreno: la batteria inglese alimentata da batteri

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La startup inglese Bactery, spin-off dell’Università di Bath, ha sviluppato una sorta di pila alimentata da batteri in grado di raccogliere energia green dal terreno. In che modo? Sfruttando i processi naturali che si verificano all’interno dei microrganismi.

Un’innovazione

Quella messa a punto dai ricercatori della startup inglese Bactery, spin-off dell’Università di Bath, è di certo un’innovazione. Parliamo di un prodotto in grado di raccogliere energia pulita dal terreno mediante i processi che avvengono all’interno dei microrganismi.

Il suolo contiene importanti nutrienti per la crescita delle piante, ma rappresenta anche una fonte di elettroni prodotti da batteri endogeni. Proprio partendo da tale consapevolezza, l’azienda britannica ha scoperto così un nuovo sistema per recuperare elettricità verde 24 ore su 24, e anche nelle zone più remote del mondo.

I grandi vantaggi

Il CEO di Bactery, Jakub Dziegielowski, ha precisato che l’obiettivo principale del progetto è accelerare il passaggio alla digitalizzazione delle aziende agricole, migliorando così la produttività e riducendo, al contempo, i costi operativi. Sono dunque soprattutto questi i grandi vantaggi offerta da una tecnologia del genere.

Pile così alimentate dai batteri possono inoltre durare di più del previsto, oltre 25 anni e senza necessitare di una particolare manutenzione. Si tratta comunque di dispositivi oggetto di studio ormai da molteplici anni. Un esempio è dato dal lavoro compiuto da un team di ricercatori della Northwestern University.

Raccogliere energia dai microbi

Nello specifico, gli esperti hanno sviluppato una nuova cella a combustibile in grado di raccogliere energia dai microbi, mantenendo comunque lo stesso funzionamento dei sistemi tradizionali, ma sostituendo l’uso di materiali potenzialmente tossici, con il processo digestivo naturale dei batteri.

Nel caso invece dello studio portato avanti dai ricercatori di Bath, questi si sono concentrati su celle a combustibile microbica (MFC), ovvero su sistemi bio-elettrochimici che utilizzano un microrganismo attivo come biocatalizzatore, in grado di generare elettricità senza arrecare danno all’ambiente.

È dunque grazie all’attività metabolica di batteri elettrogeni presenti nel suolo che si può ottenere un quantitativo di energia pulita così elevato.

Le speranze

Le speranze sullo sviluppo di tali tecnologie sono innumerevoli. Inizialmente, tali batterie furono testate su un sistema di filtrazione dell’acqua in Brasile. Adesso però, la startup inglese sta lavorando per scalare la generazione di elettricità adattando i processi biologici del terreno.

Su tale tema le ricerche stanno aumentando sempre di più, così come la comprensione e le conoscenze dei processi bio-elettrochimici e del ruolo dei batteri e del suolo. Sarà dunque sfruttata come di dovere questa nuova fonte energetica illimitata?

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