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Palazzi che consumano poco grazie a rinnovabili, sistemi di accumulo, IoT e blockchain. Il progetto ENEA

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Claudia Meloni (Divisione Smart Energy ENEA): “Per decarbonizzare il sistema energetico e conseguire gli obiettivi di neutralità climatica è necessario mettere in atto una progressiva sostituzione dei combustibili fossili, avvalendosi del contributo del vettore elettrico e delle fonti rinnovabili in modo energeticamente ed economicamente efficiente”. Ecco il prototipo di edificio smart che taglia i consumi e i costi in bolletta.

Il prototipo di smart building per ridurre consumi e tagliare bollette

L’emergenza energetica che abbiamo vissuto nei mesi passati ha lasciato il segno. Tralasciando per un attimo il dubbio, se siano o meno davvero finiti i rincari dei prezzi delle materie prime energetiche, è chiaro che dobbiamo rivedere il nostro modo di consumare tali risorse. D’altronde, quasi il 90% degli italiani è preoccupato dal caro energia.

L’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) ha realizzato, presso il proprio centro ricerche Casaccia a Roma, il prototipo di edificio smart di nuova concezione, dotato di pannelli fotovoltaici, sistemi di accumulo, serramenti e sistemi di oscuramento automatizzati, sistemi di internet of things per il controllo dei flussi energetici e anche soluzioni blockchain.

Un vero e proprio condensato di tecnologia che consentirà ai ricercatori di dimostrare come raccogliendo ed analizzando i dati nel dettaglio e in tempo reale si possa raggiungere l’obiettivo concreto di taglio dei consumi energetici e riduzione dei costi in bolletta.

Per decarbonizzare il sistema energetico e conseguire gli obiettivi di neutralità climatica è necessario mettere in atto una progressiva sostituzione dei combustibili fossili, avvalendosi del contributo del vettore elettrico e delle fonti rinnovabili in modo energeticamente ed economicamente efficiente”, ha sottolineato Claudia Meloni della Divisione Smart Energy di ENEA.

In questo contesto – ha aggiunto Meloni – il vettore elettrico si presta, in particolare, alla realizzazione di servizi flessibili, adattivi, facilmente misurabili, integrabili e di conseguenza predisposti ad un nuovo modello di interazione con i fruitori di servizi energivori”.

IoT per ridurre consumi ed emissioni

Fondamentale, però, è che l’edificio smart sia costantemente connesso alla rete elettrica per offrire servizi integrati e flessibili ai cittadini nell’ambito del programma “Ricerca di Sistema Elettrico”, finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Sfruttando l’internet delle cose è possibile acquisire in tempo reale ingenti quantità di dati, che vengono rielaborati al fine di definire strategie di controllo, di ottimizzare da remoto i flussi energetici del sistema edificio-impianti e di ridurre i consumi di energia.

L’impiego della blockchain

Come detto, tale prototipo di edificio consente di sperimentare diverse tecnologie, tra cui la blockchain. In questo caso è stato sviluppato un primo proof-of-concept, replicato anche su IBSI (Italian Blockchain Services Infrastructure), un progetto sperimentale nato dalla collaborazione di soggetti del mondo pubblico e privato con l’intento di promuovere lo sviluppo di servizi di pubblica utilità.

Il sistema funziona sulla base di dinamiche di premialità/penalità, incentrate sull’autoconsumo e sul PUN (Prezzo Unico Nazionale), il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica, e quantificate mediante apposito token, da impiegare per certificare e valorizzare le transazioni energetiche virtuali tra i membri della comunità energetica.

In questo caso, la sperimentazione prevede che, a partire dai dati energetici monitorati, venga simulato un approccio innovativo in grado di stimolare i membri di una comunità energetica a comportamenti virtuosi, per incentivare l’autoconsumo di energia rinnovabile e la gestione flessibile degli edifici.

Giornalista

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