I Ministeri dell’Energia di Italia e Montenegro si sono riuniti per la seconda tappa del Tavolo energia volto a definire la proposta di market coupling lanciata lo scorso maggio. Stavolta le autorità si sono incontrate nella capitale del Paese Balcanico, auspicando il raddoppiamento della capacità dell’infrastruttura che attualmente supporta lo scambio di 1200MW di elettricità.
L’elettrodotto Italia-Montenegro
Un mercato dell’energia europeo sempre più integrato, anche grazie alle interconnessioni elettriche. Rientra tra queste, quella tra Italia e Balcani. Più nel dettaglio parliamo dell’ elettrodotto che collega lo Stivale al Montenegro e che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha intenzione di rafforzare. Si tratta di un “ponte elettrico” completamente invisibile, perché sottomarino e interrato (per la parte terrestre). Un’opera da 445 chilometri, la più lunga mai realizzata da Terna, costata circa 1 miliardo di euro e che consente di scambiare elettricità in maniera bidirezionale: complessivamente 1.200 MW.
Il secondo Tavolo Energia
La proposta di market coupling, lanciata a Roma lo scorso maggio, prosegue infatti il suo iter, con tappa a Podgorica, capitale del Paese balcanico. Nel corso del secondo Tavolo Energia organizzato dall’Ambasciata d’Italia, in collaborazione con ARERA, il MASE e la BES, le autorità dei due Stati hanno ribadito il comune auspicio per il raddoppio della capacità della pipeline.
Le ricadute in UE
Tra le novità principali del market coupling, da concordare tra le parti tramite Memorandum of Understanding, il raddoppio della capacità dell’infrastruttura, al fine di accrescere l’integrazione tra i rispettivi mercati elettrici, con ricadute positive in tutta l’Unione Europea. I benefici che potrà apportare il raddoppio del cavo dipenderanno dalla realizzazione di alcuni presupposti, consistenti soprattutto nel completamento della rete di trasmissione e dallo sviluppo dei mercati elettrici in Montenegro, Serbia e Bosnia – Erzegovina.
Il testo del Memorandum
Il testo dell’intesa si pone come cornice istituzionale predisposta dai Ministeri dell’Energia dell’Italia e del Montenegro per favorire l’accoppiamento dei mercati, a cui faranno seguito a livello operativo accordi tecnici fra i vari attori coinvolti, in particolare modo le Autorità nazionali di regolazione, gli Operatori di Trasmissione Nazionale e le Borse elettriche dei rispettivi Paesi.