L’aggiudicazione della gara, a Consorzio stabile cantiere Italia e Acreide di Napoli, per i lavori di elettrificazione delle banchine nei porti di Bari e Brindisi, segna un passo importante verso un futuro più sostenibile per le infrastrutture portuali italiane. Grazie a un investimento da 28 milioni di euro, queste due aree strategiche della Puglia saranno dotate di impianti capaci di fornire energia elettrica direttamente dalla riva alle navi ormeggiate, riducendo emissioni inquinanti e accrescendo l’efficienza energetica delle operazioni portuali.
Banchine elettrificate nei porti di Bari e di Brindisi
Un’infrastruttura che sia in grado di fornire energia elettrica dalla riva alle navi durante la fase di ormeggio, ne che per la copertura del fabbisogno energetico derivante dall’attivazione dei sistemi di cold ironing, si affidi a impianti fotovoltaici.
L’investimento è ingente, 28 milioni di euro, e riguarda due porti pugliesi, quelli di Bari e di Brindisi. L’appalto dell’opera, finanziata nell’ambito del Pac 2014-2020 (Programma di azione e coesione complementare al Pon Infrastrutture e reti 2014-2020) è stato ufficialmente affidato a raggruppamento temporaneo di imprese Consorzio stabile cantiere Italia e Acreide di Napoli.
Efficienza energetica delle operazioni portuali
Lo scopo è accrescere l’ecosostenibilità dei due porti riducendo le emissioni di CO2, gli ossidi di azoto e le polveri sottili, nonché l’impatto acustico delle imbarcazioni che attraccano, spesso costrette a ricorrere ai motori ausiliari di bordo per l’autoproduzione di energia elettrica.
“I porti di Bari e Brindisi saranno sempre più attrezzati e sostenibili e sempre più competitivi” ha commentato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, alla notizia dell’aggiudicazione della gara per 28 milioni per l’elettrificazione delle banchine nei due scali pugliesi.
Progetti di cold ironing in Italia
L’elettrificazione delle banchine portuali, nota come cold ironing, consente alle navi ormeggiate di spegnere i motori ausiliari e collegarsi alla rete elettrica terrestre, riducendo significativamente le emissioni inquinanti e l’inquinamento acustico nelle aree portuali.
In Italia, grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), sono stati avviati numerosi progetti per dotare i porti di questa tecnologia. Tuttavia, è importante notare che, sebbene molti porti abbiano avviato i lavori, il completamento e l’operatività effettiva delle infrastrutture di cold ironing richiedono tempo.
Secondo un’indagine del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a settembre 2024 solo il 55% dei progetti aveva i lavori avviati, con l’obiettivo di raggiungere il 100% entro il 31 gennaio 2025.
Nel voler fare una panoramica dei principali porti italiani coinvolti, non si possono non citare il Porto di Trieste, dove sono in corso i lavori per l’elettrificazione dei moli V e VII, destinati a traghetti merci e navi porta-container (il completamento era previsto entro il terzo trimestre del 2024), e il Porto di Napoli, in cui è previsto un investimento di 26,8 milioni di euro per elettrificare il Molo Angioino, dove attraccano le navi da crociera. In questo caso il completamento dei lavori è atteso entro la fine del 2026. Hanno avviato un’elettrificazione delle banchine, anche il Porto di Genova, il Porto di Livorno, quello di Civitavecchia, Palermo, Taranto, Gioia Tauro e Ancona.