Protocollo d’intesa tra Saipem e Valmet per lo sviluppo di soluzioni congiunte per la decarbonizzazione dei settori industriali cosiddetti ‘hard-to-abate’, che fanno più fatica a ridurre le emissioni.
La partnership
La partnership tra le due società nasce del desiderio di trovare nuove soluzioni per aiutare i cosiddetti settori ‘hard-to-abate’ ad abbattere le proprie emissioni.
Per tale ragione, l’italiana Saipem metterà a disposizione innovative tecnologie per la gestione della CO2, che integreranno le unità di recupero del calore e di trattamento dei fumi di Valmet, azienda danese specializzata soprattutto in servizi per l’industria della cellulosa, della carta e dell’energia.
Fabrizio Botta, Chief Commercial Officer del gruppo italiano, ha spiegato che questo protocollo d’intesa amplierà il portafoglio di innovazioni per la transizione energetica della società, mentre Lari-Matti Kuvaja, Direttore Valmet, ha aggiunto quanto le nuove tecnologie giochino un ruolo fondamentale nella mitigazione del cambiamento climatico, oltre che nel raggiungimento di un’economia a zero emissioni.
Decarbonizzare l’hard to abate
In generale, decarbonizzare l’hard to abate è davvero un obiettivo ambizioso ma complesso da raggiungere. Con il recente lancio del bando internazionale ‘Get 24’ però, si apre una grande opportunità.
Entro il primo febbraio 2024 infatti, chi lavora in settori già avviati per quanto riguarda l’impiego di soluzioni sostenibili, potrà presentare il proprio progetto al forum globale che si terrà a Milano dall’1 al 3 luglio del prossimo anno, e che propone di accelerare il Net Zero delle industrie più inquinanti a livello mondiale.
Chi ne fa parte? Al momento soprattutto chi si occupa di produrre cemento, acciaio e vetro, per non parlare del trasporto marittimo e dell’aviazione, che stanno però già compiendo importanti passi avanti ma che ancora hanno tanta strada da fare.
Riuscirà la partnership tra Saipem e Valmet ad accelerare il cambiamento? La società italiana è da sempre impegnata in progetti rinnovabili e sostenibilità ambientale, e questo sia nel Belpaese che all’estero.
Si sono per esempio concluse di recente le attività di installazione del parco situato a 15 km dalla costa orientale della Scozia, gestito proprio dal gruppo milanese.