Roma, 09/01/2025 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

Dalla Cina, in arrivo nuove restrizioni sulle tecnologie per le batterie

11
Home > News > Elettrificazione > Dalla Cina, in arrivo nuove restrizioni sulle tecnologie per le batterie

I venti della guerra commerciale tra Cina e Occidente, sempre più intensi, potrebbero spingere Pechino a rafforzare e rinnovare le restrizioni sulle tecnologie per le batterie. A fronte di un sistema di implementazione delle rinnovabili sempre più interconnesso, a livello globale, le conseguenze sui mercati sarebbero allora evidenti.

I mercati delle batterie

I mercati globali delle batterie e più in generale delle rinnovabili, potrebbero presto ricevere un nuovo impulso, alla luce delle politiche restrittive sulle tecnologie della Cina. Lo ha riportato Bloomberg. Da molti mesi, in effetti, si rincorrono le voci e le proiezioni di un inasprimento delle barriere economiche, come evidente in Unione Europea e negli USA.

Pechino, in particolare, agirà sulla lavorazione del litio e la produzione di materiali per le batterie. L’obiettivo di conservare e legittimare il vantaggio competitivo in materia, però, potrebbe avere delle conseguenze sugli investimenti all’estero.

Gli USA hanno da parte loro evidenziato la volontà di avvicinarsi alla Cina nel comparto delle batterie al litio. La sfida resta comunque complessa, considerando che ancora oggi, il 70% della capacità mondiale è di proprietà cinese. Il controllo dell’intera filiera da parte cinese, poi, ha legittimato in misura ancora maggiore questa posizione (relativa).

Traiettorie rinnovabili

Non a caso, nonostante i maggiori livelli assoluti di inquinamento al Mondo, la Cina ha negli ultimi lustri investito grandemente e con ottimi risultati, nella transizione ‘verde’, dando vita ad un ‘paradosso’.

Oltre ai possibili controlli sulle esportazioni e sugli investimenti esteri, sotto l’egida del Ministero del Commercio le restrizioni potrebbero assumere delle precise e mirate direttive. In particolare, riguardo le tecniche e le conoscenze che si applicano nell’estrazione del litio e insieme su alcune chimiche per le batterie (come i catodi al litio-ferro-fosfato o al litio-ferro-manganese-fosfato).

Non sarebbe comunque una novità, visto che in questo continuo ‘agire e reagire’, lo scorso anno la Cina aveva applicato delle limitazioni al commercio delle strumentazioni per lavorare le c.d. terre rare.

Più recentemente, la “Guerra dei Chip” ha visto Pechino vietare l’esportazione verso Washington di gallio, germanio e antimonio. Trattasi di tre elementi che hanno trovato impiego nella manifattura di semiconduttori, celle solari, proiettili, apparecchi a infrarossi e cavi in fibra ottica. Sempre nel settore delle batterie, poi, si è scelto di imporre anche grandi paletti al commercio della grafite.

Non ultima, la richiesta governativa, nei confronti delle case automobilistiche di tenere in Cina le tecnologie critiche per la mobilità elettrica. Di qui, l’ottica e di considerare gli stabilimenti all’estero come dei semplici poli di assemblaggio, senza che vi si svolgano operazioni di ricerca e sviluppo.

Scenari futuri

Come queste politiche, una volta operative, possano influenzare direttamente i consumi e le relazioni commerciali, è divenuto oggetto di dibattito e riflessione tra gli analisti.

Non è stato nemmeno chiarito come le aziende multinazionali cinesi si adatteranno. Soprattutto quelle che partecipano a partenariati, condividendo le quote con altri soggetti, anche occidentali.

Secondo BloombergNef, le limitazioni “potrebbero non riguardare i progetti attualmente operativi o in costruzione”. Tuttavia, ci sarebbero comunque possibilità che possano condizionare alcuni investimenti futuri.

Articoli correlati