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Come la Cina può guidare la rivoluzione delle energie rinnovabili in Africa

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Nel corso degli anni Pechino si è dimostrato il più rilevante partner commerciale bilaterale del continente, sovvenzionando miliardi di dollari per progetti infrastrutturali su larga scala. Ma, circoscrive un report dell’Università di Boston, le attuali sfide economiche e le future opportunità energetiche vanno ancora affrontate.

Cina corre nelle rinnovabili

La Cina ha l’occasione di promuovere una rivoluzione delle energie rinnovabili in Africa, a patto però che prima inverta circa due decenni di scarsa attenzione verso gli investimenti nelle fonti green. È l’estrema sintesi di un rapporto del Global Development Policy Center della Boston University, condotto insieme all’African Economic Research Consortium, da cui emerge che sia i prestiti sia gli investimenti di Pechino hanno finora offerto un supporto relativamente limitato alla transizione energetica.

Considerate le odierne sfide economiche e le nuove opportunità energetiche, la Cina può quindi “svolgere un ruolo nel contribuire all’accesso e alla transizione energetica dell’Africa attraverso il commercio, la finanza e gli investimenti diretti esteri”, illustra il report.

Partnership tra la Cina e l’Africa

Dall’inizio del secolo, la Cina è emersa come il più rilevante partner commerciale bilaterale dell’Africa, sovvenzionando miliardi di dollari di progetti infrastrutturali su larga scala. Pechino attribuisce particolare rilevanza alla cooperazione con i paesi africani in materia di energia pulita e di reti elettriche. In particolare, dal 2012 ha investito oltre 15 miliardi di dollari ogni anno nella modernizzazione dell’infrastruttura africana; progetti che spaziano dal settore dell’energia a quello delle Telco ai trasporti, solo per fare alcuni esempi.

Restando nel solco dei progetti più rilevanti finanziati e realizzati dalla Cina, una nota di merito va ascritta alla centrale idroelettrica di Karuma in Uganda. E ancora, la centrale eolica De Aar in Sudafrica e quella fotovoltaica di Garissa (in Kenya) rappresentano altrettanti progetti iconici per lo sviluppo dell’energia verde nella regione.

Superare la potenza delle centrali a carbone

Nel 2021, il presidente cinese Xi Jinping – che vede nell’Africa un ruolo determinante nei progetti della Cina, tanto per le sue potenzialità economiche e demografiche quanto perché costituisce una sorta di testa di ponte verso il vecchio continente – ha ammesso che il paese non avrebbe avviato nuovi progetti di energia a carbone all’estero, impegnandosi ad affrontare i cambiamenti climatici grazie allo sviluppo di energia da fonti rinnovabili e a ridotta emissione di carboni (la stessa Cina la cui capacità solare installata – come riporta un’analisi di Rystad Energy – ha superato nel 2023 quella di qualsiasi altro paese).

Ma, all’atto pratico, non è andata così. Come spiega il rapporto della Boston University, i prestiti per le energie rinnovabili, dal solare all’eolico, da parte delle due più importanti istituzioni finanziarie per lo sviluppo della Cina hanno rappresentato solo il 2% dei loro 52 miliardi di dollari di prestiti per l’energia dal 2000 al 2022 (mentre oltre il 50% è destinato ai combustibili fossili). Dunque, illustra il rapporto “nonostante tale percorso abbia portato a ricavi da esportazione per le economie africane, i paesi africani non stanno ancora ricevendo tutti i benefici delle tecnologie di energia rinnovabile”.

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