Si è tenuto presso la sala Zuccari del Senato, il convegno ‘Energia Bene Comune’, che ha visto la partecipazione di esperti del settore e di alcuni volti storici del Movimento 5 Stelle. Al centro dell’incontro, le Comunità Energetiche Rinnovabili e le nuove forme di contrasto alla povertà energetica.
‘Energia Bene Comune’
‘Energia Bene Comune’ è il convegno che si è svolto il 13 Marzo presso la sala Zuccari del Senato, con la partecipazione di diversi relatori confrontatisi su alcuni temi al centro della politica internazionale: CER e incentivi per costituirle, nuove opportunità per contrastare la povertà energetica e nuove spinte alle rinnovabili.
A promuovere l’incontro Antonio Trevisi, Senatore e segretario della VIII Commissione permanente del Senato, che ha aperto i lavori soffermandosi sull’importanza della transizione energetica e delle Fer, e affermando che: «L’energia solare è una ricchezza, bisogna solo trovare il meccanismo giusto per esaltarne al massimo i benefici».
A moderare il convegno, invece, Roberta Lombardi, ex assessore alla Transizione Ecologica e alla Trasformazione Digitale della Regione Lazio, presentando le diverse tematiche trattate nei panel e invitando a una riflessione sulle recenti sfide e opportunità.
Gli interventi
Diversi gli interventi, che hanno visto protagonisti, per esempio, Domenico Pecere e Luciana Favaro, entrambi Ambasciatori per il ‘Patto Europeo per il Clima’. Si tratta dell’iniziativa nell’ambito del Green Deal europeo, per rispondere all’esigenza di coinvolgere le persone in azioni concrete contro il cambiamento climatico.
Importante poi anche il contributo e la presenza di Dario Tamburrano, ex Europarlamentare ed estensore della norma sulle Comunità energetiche rinnovabili, Alfonso Bonafede, ex ministro della Giustizia, Federica Rossi Gasparrini, Presidente Nazionale Federcasalinghe, Fabiana Cambiaso, Architetto e Ingegnere civile del Comune di Roma e Giuseppe Milano, Segretario Generale Greenaccord Onlus.
Le Cer e il contrasto della povertà energetica
Tamburrano ha evidenziato come le CER non siano una novità, ma rientrino da sempre nel retaggio dell’umanità che ha perso però la consapevolezza della loro importanza con l’avvento della rivoluzione industriale. Ha anche dichiarato quanto sullo stesso decreto ci sia ancora tanto da fare, così come sulla riforma del mercato elettrico per risolverne discriminazioni e criticità.
Riguardo al Patto Europeo per il Clima, Pecere ha fatto riferimento al Patto dei sindaci (PAESC), contributo essenziale per trovare misure concrete al contrasto della povertà energetica, come sottolineato anche da Luciana Favaro, presidente dell’Associazione italiana Euclipa che si rivolge molto agli studenti.
Sono diversi infatti i progetti, come #nudgeForClimate e PhotoVoice, per promuovere stili di vita più sostenibili; per non parlare dell’importanza del Campus Ghisolfa, cioè della prima CER in Italia che pone al centro il mondo della scuola, resa possibile anche dall’impegno del Comune di Venezia.
Gli istituti bancari
Il tema dell’energia come bene comune coinvolge anche gli istituti bancari, che per la costituzione delle Comunità Energetiche Rinnovabili svolgono sicuramente un ruolo importante, potendo offrire loro finanziamenti e assistenza. Le Banche, infatti, possono contribuire, a livello economico, all’installazione e alla gestione degli impianti fotovoltaici, coprendo sia i costi di acquisto che le spese operative, a seconda di quale sia il tipo di CER da supportare.
A partecipare al convegno Francesco Gentili, responsabile dei Rapporti Istituzionali di Banca Etica, e Luca Mazzini, direttore territoriale Centro Sud Banco BPM.
10 miliardi di euro
«La nostra storia proviene dai territori e siamo una banca vicino alle comunità» ha dichiarato Mazzini, con un bilancio sulla sostenibilità presentato a partire dal 2017, e con finanziamenti assegnati alle imprese green, per oltre 10 miliardi di euro.
«Noi facciamo formazione su questi temi sia all’interno che all’esterno – ha aggiunto – con una consulenza offerta agli imprenditori e partendo anche dalle scuole, con webinar organizzati per parlare degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu».
Il terzo settore
Al centro dell’attenzione dunque i ‘prosumers’, ovvero quei consumatori che decidono di diventare parte di una CER e che possono usufruire di finanziamenti a tassi agevolati, con certificazioni Fer. Sono dunque molteplici le possibilità di intervento a favore di tali associazioni energetiche, con supporti economici dedicati anche al terzo settore.
Proprio su questo punto, Gentili ha evidenziato anche l’impegno di Banca Etica, che pone al centro soprattutto il rafforzamento dei legami sociali e la parola ‘alleanza’.
Alla fine del suo intervento poi, il responsabile dei Rapporti Istituzionali ha parlato di alcune iniziative come ‘Respira’ o ‘Fra’ Sole’, nata dall’esigenza di portare dei cambiamenti anche nel mondo diocesano, come già sta accadendo in diverse Regioni italiane.
Affrontare il tema delle politiche energetiche
‘Energia Bene Comune’ è stata dunque un’occasione per affrontare il tema delle politiche energetiche alla presenza di esperti e prestigiose realtà finanziarie, come sottolineato dal senatore Trevisi. Non a caso poi, il convegno è stato organizzato proprio quando si sta discutendo in politica della direttiva ‘Case green’, licenziata dall’Europarlamento.
Di contro, il senatore evidenzia in una nota quanto sia importante l’efficientamento energetico degli edifici, che va affiancato a «rivoluzioni decisive come quella del reddito energetico, del maggiore impulso alle rinnovabili e delle CER».
Non perdere delle opportunità così importanti
Trevisi ha concluso l’incontro spiegando che grazie a queste associazioni si potrebbe arrivare a 6.000 euro all’anno di debito maggiorato, non appena si avrà il 100% sulla transizione.
La convenienza dunque è tanta, ma resta ancora il limite dell’investimento iniziale, che si spera di poter superare presto per non perdere delle opportunità così importanti. Ma per fare in modo che questo non accada, il senatore sottolinea la necessità di «una maggiore semplificazione burocratica, da abbinare a un nuovo impulso economico».
«Gran parte delle proposte sono già tradotte in disegni di legge da me presentati e sui quali – continua – purtroppo la maggioranza continua a battere la fiacca. Come abbiamo visto in questi giorni, l’Europa sta prendendo una direzione chiara, ed è importante che il governo Meloni lo comprenda, operandosi perché l’Italia non regali agli altri paesi un gap di competitività sul fronte energetico».