Durante l’evento Space & Underwater, l’Ammiraglio Giuseppe Berutti Bergotto, ha sottolineato gli sviluppi e la competizione dell’underwater, con un particolare approfondimento in ambito energetico.
Complessità di uno scenario che si evolve
L’underwater – o dominio sottomarino – sarà al centro della prossima competizione geopolitica e geo-economica. Non soltanto tra le entità statuali, in quanto ‘luogo fisico’ da sfruttare per le infrastrutture energetiche o per le esplorazioni, ma anche come quadrante di nuove relazioni, nonché di ricerca tecnologica.
Questo complesso universo – che ha nel mare un vettore – ha reso imprescindibile porsi al suo cospetto nell’ottica dello Stato contemporaneo, secondo una lettura ‘funzionale’ dei confini. Da qui, l’implementazione di una realtà che ha legittimato nuove esperienze di carattere economico e il nuovo valore riconosciuto ai soggetti privati.
Dall’altro lato, la globalità della dimensione marittima e il confronto per il controllo delle linee di comunicazione hanno ovviamente cambiato la concezione di spazio in senso lato.
Direttrici energetiche dell’underwater
La complessità del dominio sottomarino e le sue ripercussioni ‘sulla terraferma’ sono state l’oggetto della riflessione del SCSMM Ammiraglio Giuseppe Berutti Bergotto. L’Ammiraglio, Presidente del Comitato di Direzione Strategica, Polo Nazionale della Dimensione Subacquea (PNS) è infatti intervenuto durante Space & Underwater soffermandosi sul tema.
Queste le sue parole: “Bisogna investire sempre di più. La dimensione sottomarina ha ottenuto la piena centralità anche rispetto al tema dell’energia. Non soltanto per il passaggio di tubature ed elettrodotti, ma anche per il funzionamento dei centri dati. In effetti, grazie all’underwater si possono mantenere più basse e costanti le temperature di questi centri“.
Inoltre, a proposito delle nuovi fonti, ha sottolineato quali possano essere le variabili del comparto. In proposito ha dichiarato: “Proprio nel sottosuolo, inoltre, si trovano le terre rare, così fondamentali nello sviluppo delle tecnologie che consentono l’impiego e l’implementazione delle rinnovabili“. E per concludere, ha aggiunto: “Dalla corsa all’oro, ci sarà una corsa vera e propria all’underwater“.