Le batterie allo stato solido di TDK, grazie all’utilizzo di un nuovo materiale ceramico, vantano una densità energetica di 1.000 Wh per litro, circa 100 volte superiore rispetto al normale. Il vantaggio così è quello di avere a disposizione maggiore elettricità da immagazzinare, nonostante uno spazio più ridotto.
Le celle allo stato solido
Parliamo già di per sé di dispositivi che sono ben diversi da quelli al litio che già conosciamo. Le celle allo stato solido infatti, qualunque sia la loro formulazione, riescono a garantire dal 20% al 50% in più di autonomia, grazie alla loro maggiore densità energetica.
La ragione è dovuta soprattutto all’uso di materiali solidi come elettroliti, considerati meno pericolosi e più performanti per quanto riguarda la capacità di stoccaggio. Le pile sperimentate dall’azienda giapponese TDK poi, sono ancora più rivoluzionarie ed efficienti. Perché?
Elevato grado di stabilità e sicurezza
Per realizzarle, il team di esperti ha pensato bene di utilizzare un materiale completamente ceramico, con elettrolita solido a base di ossido e anodi in lega di litio. In questo modo, aumento la prestazione della stessa batteria, con l’ossido che, tra le altre caratteristiche, offre anche un elevato grado di stabilità e sicurezza.
Tale dispositivo è perfetto anche per apparecchi che entrano direttamente in contatto con il corpo umano, come auricolari wireless o smartwatch. Quali però le possibilità di sviluppo?
TDK si concentrerà adesso su un tipo di produzione di massa tentando di migliorare, sempre di più, le capacità delle proprie pile. Come? Mediante la tecnologia di laminazione multistrato per ottenere condensatori ceramici più performanti.
Difficoltà da superare
Bisogna anche ammettere che, per lo sviluppo di questo genere di batterie, ci sono ancora delle difficoltà da superare. Come ammesso dalla stessa realtà giapponese infatti, sfruttare il nuovo materiale ceramico significa anche avere dei prodotti finali più fragili.
Per questo, nel settore automobilistico, le case vogliono di certo implementare i dispositivi allo stato solido, utilizzando però non elettroliti a base di ossido ma bensì di solfuro.
Ad ogni modo, anche se TDK si occupa nello specifico di sistemi per l’elettronica di consumo, vuole estendere le proprie innovazioni anche per sistemi di stoccaggio energetico, per gli accumulatori domestici e per i generatori di riserva.