CSP: “I ritardi nello sviluppo della quota dell’auto elettrica nel nostro Paese sono dovuti anche ad un sistema di incentivi che quest’anno, come negli anni passati, rischia di vedere utilizzati soltanto parzialmente gli stanziamenti”.
Riparte il mercato dell’auto in Europa e in Italia
In tutti i mercati dell’Unione europea si è registrato un aumento del numero di nuove immatricolazioni di autovetture, secondo i nuovi dati dell’Associazione dei Costruttori automobilistici europei (Acea), superando un milione di unità (1.087.939), con una crescita diffusa a doppia cifra su base annua, come la Spagna e l’Italia.
L’Italia ha segnato il balzo in avanti più sostanzioso, dopo la Spagna, anche nel cumulato del primo trimestre 2023, con un +26,2%, precedendo di molto Francia e Germania (rispettivamente con +15,2% e +6,5%). Sono tornate a crescere le nuove immatricolazioni delle auto a benzina, ma anche di quelle elettriche.
Nel commento del Centro Studi Promotor (CSP) si legge: “La situazione del mercato è sostanzialmente analoga in tutti i cinque maggiori mercati dell’area, ma il quadro italiano è leggermente migliore perché il vuoto da colmare per tornare ai livelli ante-pandemia è del 20,6% nel nostro Paese contro il 29,5% del Regno Unito, il 25% della Spagna, il 24,2% della Germania, il 23,9% della Francia”.
Transizione energetica, in Italia rallenta
“A fronte di questa situazione, relativamente positiva dell’Italia, si riscontra nel nostro Paese un forte ritardo nella transizione energetica. In particolare, nei primi tre mesi di quest’anno la quota delle auto elettriche è salita dal 3,3% al 3,8% e la crescita è ovviamente un fatto positivo – ha commentato il CSP – ma è poca cosa se si considera che in Francia, Germania e Regno Unito la quota dell’elettrico puro è decisamente più alta che in Italia e continua a crescere”.
Fortunatamente, dopo trimestri difficili tra la fine del 2022 e l’inizio dell’anno nuovo, nel mese di marzo 2023, in Italia si è registrato un incremento significativo delle nuove immatricolazioni di auto a batterie (BEV), di circa l’80%, mentre dall’inizio del 2023 ad oggi la quota complessiva di questo segmento di alimentazione non supera il 3,8% del totale.
Stesso discorso per le auto elettriche Plug-In (PHEV), che tornano in positivo, ma con una quota più bassa di mercato (4,4%) in proporzione se confrontata con quella dell’anno passato (5,1%).
Molto meglio il dato delle auto elettriche ibride (HEV) che valgono ormai il 35,8% del mercato nazionale.
Incentivi auto utilizzati solo parzialmente
Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, “i ritardi nello sviluppo della quota dell’auto elettrica nel nostro Paese sono dovuti anche ad un sistema di incentivi che quest’anno, come negli anni passati, rischia di vedere utilizzati soltanto parzialmente gli stanziamenti, peraltro non particolarmente generosi, previsti per auto elettriche e dintorni”.
La questione degli incentivi all’elettrico e al mercato dell’auto in generale è al momento sul tappeto in Italia: “Il Governo ha dichiarato la propria disponibilità ad intervenire anche con nuovi stanziamenti con l’obiettivo di ringiovanire il nostro parco circolante che è tra i più vecchi d’Europa. E’ certamente un orientamento opportuno, ma va declinato con la necessità di superare rapidamente il divario rispetto ai partner europei con cui ci confrontiamo nella dotazione di auto elettriche e a ciò si aggiunge che, se i provvedimenti allo studio puntano a portare la situazione italiana ai livelli dei nostri principali partner della UE, opportuno sarebbe anche cogliere l’occasione per intervenite sulla detraibilità dell’Iva sugli acquisiti di automobili delle imprese”.