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Auto elettriche e ricarica: le nuove mappe interattive della Piattaforma Unica Nazionale

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La Piattaforma Unica Nazionale (Pun) dei punti di ricarica per i veicoli elettrici presenta delle nuove funzionalità: 5 mappe interattive utili alla pianificazione di nuove colonnine. Lo comunica il ministero dell’Ambiente e Sicurezza energetica in una nota.

Nuovi strumenti

Il MASE presenta le mappe interattive della Piattaforma Unica Nazionale (Pun). Grazie a questa nuova funzionalità infatti, la Pubblica Amministrazione avrà nell’area riservata nuovi strumenti utili per la pianificazione di colonnine elettriche. Ma di che si tratta nello specifico?

In una nota, il ministero ha spiegato che Regioni ed Enti Locali potranno registrarsi e lavorare su un cruscotto che si compone di 5 mappe interattive, visualizzando lo stato di avanzamento dei punti di ricarica e accedendo a delle statistiche sullo storico delle installazioni, oltre che a una classificazione per potenza.

Ma non è finita qui. Le PA potranno anche misurare l’attuale numerosità del parco circolante di vetture elettriche e ibride, ottenendo su di esse ogni tipo di informazione, come lo stato, la localizzazione o la modalità di attivazione. Quanto questo incrementerà l’efficienza della Piattaforma?

Assicurare la trasparenza

Il portale istituzionale è online già da marzo, al fine di rendere più facilmente individuabili i sistemi di ricarica accessibili al pubblico. Così vengono localizzare tutte le infrastrutture presenti nel Paese, mostrando agli operatori dati e caratteristiche sui dispositivi stessi.

Poi, come spiegato dal GSE, lo strumento digitale è universale, considerando che si rivolge sia a cittadini che pubbliche amministrazioni, allo scopo di chiarire ogni preoccupazione e assicurare la trasparenza anche sulla potenza massima erogabile, oltre che sul gestore dell’infrastruttura.

Gli obiettivi da soddisfare

Quali sono adesso gli obiettivi da soddisfare con le nuove mappe integrate? In primis aiutare le PA nella collocazione dei punti per far in modo che nessuna area resti scoperta. Solo lavorando così è possibile infatti garantire una diffusione equilibrata di tali sistemi, fondamentali per lo sviluppo della mobilità elettrica nel territorio nazionale.

Proprio su questo fronte poi, in Italia si sta tentando di accelerare il settore in diversi modi. Atlante per esempio vuole installare, non solo nel Belpaese ma anche in Francia, Spagna e Portogallo, 5.000 punti di ricarica rapida e ultra-rapida entro il 2025, e oltre 35.000 al 2030. Ci riuscirà?

Nel frattempo la società, che fa parte del Gruppo NHOA, si è già aggiudicata una gara indetta da SAGAT, per la realizzazione di nuove infrastrutture all’aeroporto di Torino. Quali saranno i prossimi passi in avanti?

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