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A Saipem due progetti per il trasporto e lo stoccaggio della CO₂ nel Regno Unito

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La Saipem si è aggiudicata definitivamente due progetti per lo stoccaggio dell’anidride carbonica (CO₂ ) nel Regno Unito, per un valore complessivo di circa 650 mln di Euro.

Il valore di Saipem in Net Zero

La Saipem si è aggiudicata definitivamente Northern Endurance Partnership (NEP) e Net Zero Teesside Power (NZT), due progetti dell’East Coast Cluster, al largo delle coste orientali nel Regno Unito. Si tratta di un grande piano, finalizzato al taglio complessivo di almeno il 50% delle emissioni di anidride carbonica (CO₂) – verso il 2050 – provenienti dai conglomerati industriali nazionali.

La società italiana avrà dunque un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi di Net Zero, programma governativo sostenuto attivamente dalle finanzie pubbliche dall’esecutivo di Londra. La formalizzazione dell’impegno, da parte di Saipem, ha dato il seguito alla firma di una lettera di intenti. Firma, che era avvenuta lo scorso 15 Marzo.

ll valore complessivo dei due progetti, della durata di 30 mesi, è di circa 650 mln di Euro. Una volta completati, il loro apporto – in materia di trasporto e stoccaggio – sarà di circa 4 mln di tonnellate di CO₂ all’anno, a partire dal 2028.

I dettagli delle operazioni

Nel comunicato con cui l’azienda con sede principale a Milano ha annunciato la chiusura degli accordi, ci si è soffermati anche sulla struttura finanziaria della sinergia. Le assegnazioni, infatti – successive al completamento dei processi approvativi – sono arrivate da parte di due diversi soggetti.

Nel primo caso, dalla Net Zero North Sea Storage Limited, società della Northern Endurance Partnership (NEP), un partenariato tra BP, Equinor e TotalEnergies. La validazione del secondo progetto è arrivata sotto l’egida di Net Zero Teesside Power Limited, sorta dall’unione tra la stessa BP e di nuovo Equinor. Quest’ultima sarebbe in grado di arrivare ad una capacità di 742 Megawatt (MW) di energia.

Operatività e realizzazione

La Saipem, nello specifico, occuperà dell’ingegneria. Oltre a questo comparto, lavorerà sull’approvvigionamento, la costruzione e l’installazione (EPCI) di una condotta offshore. Infrastruttura da 28 pollici (71,12 centimetri) e lunga circa 143 chilometri.

A raccordo dell’opera ci sarà l’istallazione dei relativi approdi. E insieme, delle strutture a terra di controllo e ispezione per il progetto NEP e l’EPCI della linea di evacuazione dell’acqua per il progetto NZT. Ad occuparsi ‘materialmente’ dell’installazione offshore della conduttura, ci sarà la nave ammiraglia dell’impresa italiana, la Castorone.

Contestualmente, i lavori e le operazioni in prossimità della costa saranno eseguite dal Castoro 10. Quest’ultima è una nave posatubi specializzata in attività in acque poco profonde.

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