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Utility italiane: investimenti in crescita e performance in miglioramento. Lo studio

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Il settore delle utility italiane si conferma in buona salute, con risultati economico-finanziari positivi e investimenti in crescita. Le performance operative e ambientali emerse dallo studio “Le performance delle utility italiane. Analisi delle 100 maggiori aziende dell’energia, dell’acqua, del gas e dei rifiuti” presentato in occasione di Top Utility 2025, mostrano un leggero miglioramento e le previsioni per il 2025 indicano una stabilizzazione con tendenze di crescita. L’innovazione, la digitalizzazione e la sostenibilità saranno i fattori chiave per il futuro delle aziende del settore.

Crescono gli investimenti delle utility italiane: +11% nel 2023

Le 100 maggiori aziende italiane di servizi pubblici hanno aumentato i loro investimenti nel 2023, raggiungendo quota 23,5 miliardi di euro, pari all’1,1% del PIL nazionale, con una crescita dell’11% rispetto all’anno precedente. Questo trend evidenzia una fase di consolidamento per il settore, con le principali utility sempre più focalizzate sull’ottimizzazione operativa, digitalizzazione, infrastrutture e gestione della clientela.

Questi sono alcuni dei dati emersi dallo studio “Le performance delle utility italiane. Analisi delle 100 maggiori aziende dell’energia, dell’acqua, del gas e dei rifiuti”, presentato durante l’evento Top Utility 2025, organizzato in collaborazione con Utilitalia e giunto alla sua tredicesima edizione.

Le migliori utility italiane del 2025

L’appuntamento, promosso da Althesys, è atteso ogni anno anche per i premi alle migliori aziende del settore. Quest’anno, Silea si è aggiudicata il premio Top Utility Assoluto, mentre altri riconoscimenti tematici sono stati assegnati a A2A, Acque Spa, Acque del Chiampo, Aimag, CAP, Iren e Marche Multiservizi.

Più nel dettaglio, le categorie premiate sono state:

  • ESG: Marche Multiservizi (con Acque, Alperia, CAP e CVA tra le finaliste).
  • Comunicazione: Aimag (insieme ad A2A, Acinque, Edison ed Enel).
  • Ricerca e Innovazione: A2A (con Acea, Aimag, Iren e Smat in cinquina).
  • Territorio e Comunità: CAP (in lizza con Contarina, Iren, Nuove Acque e Publiacqua).
  • Competitività ed efficienza: Iren (finalisti Acos, Acque, Contarina e Silea).
  • Formazione Talenti: Acque del Chiampo (con Dolomiti Energia, Marche Multiservizi, Publiacqua e Silea).
  • Progetti Scuola: Acque (insieme ad A2A, Acos, Lario Reti e Savno).

Performance economiche e trend del settore

Le 100 principali utility italiane, attive nei settori energia, acqua, gas e rifiuti, hanno registrato nel 2023 un fatturato complessivo di 223 miliardi di euro. Sebbene in calo rispetto al picco del 2022 (dovuto all’impennata dei prezzi dell’energia), il dato segna comunque un aumento del 22% negli ultimi due anni.

La redditività è in ripresa: il ROE (Return on Equity) per le multiutility è salito dal 5% al 7%, mentre per le aziende idriche dal 5% al 6%. Le società del gas hanno visto un incremento più marcato (dal 9% al 15%), mentre per le monoutility elettriche si è registrato un calo dal 14% all’11%.

L’indebitamento è diminuito, con un calo del 33% per le multiutility e del 21% per le aziende elettriche.

I dati del 2024 e le prospettive per il 2025

I dati del 2024, ancora in fase di analisi, indicano un lieve miglioramento per tutti i comparti, ad eccezione del settore energetico, che resta più incerto. Secondo le informazioni preliminari:

  • 48% delle aziende attende un miglioramento del fatturato.
  • 7% si aspetta un forte incremento.
  • 17% teme un leggero calo.
  • Il restante prevede stabilità.

Per il 2025, le aspettative sono più caute, con il 54% degli intervistati che prevede stabilità e il 34% che auspica un miglioramento. Tuttavia, l’incertezza legata a inflazione e geopolitica potrebbe limitare la crescita.

Investimenti in digitalizzazione e innovazione

Le Top Utility si distinguono per gli investimenti in ricerca, innovazione e digitalizzazione, che nel 2023 hanno superato il 3% del fatturato. I progetti innovativi avviati sono aumentati del 33%, mentre quelli conclusi sono più che raddoppiati.

L’83% delle aziende ha adottato soluzioni avanzate per ottimizzare processi e gestione dati, e il 44% utilizza strumenti digitali come droni, robot, realtà aumentata e intelligenza artificiale per la manutenzione.

Servizi ai clienti: miglioramenti e criticità

Le utility italiane stanno migliorando i servizi offerti, con performance differenziate a seconda del settore:

  • Energia elettrica: lieve miglioramento generale, ma le attivazioni conformi agli standard richiesti sono scese dal 99% al 92%.
  • Distribuzione gas: riduzione delle interruzioni, con durata media per cliente scesa da 14,8 a 8,9 minuti.
  • Servizio idrico: calo del 3,9% delle perdite idriche lineari, ma ancora criticità nella depurazione.
  • Servizi ambientali: il tasso di raccolta differenziata è aumentato dal 70% al 72%.

Sostenibilità e inclusione: i dati ESG

La sostenibilità gioca un ruolo chiave nel settore. Tuttavia, si osservano trend contrastanti:

  • La quota di donne nei consigli di amministrazione è scesa dal 41% al 40%.
  • La presenza femminile tra i dirigenti è calata dal 19% al 17%.
  • I casi di discriminazione interni sono drasticamente diminuiti dal 13% al 5%.
  • La formazione aziendale è in aumento, con le ore pro-capite passate da 20,1 a 22,7.
  • Cresce l’impegno verso il territorio: ogni anno vengono coinvolti 500.000 studenti in progetti educativi, con investimenti di 20,6 milioni di euro.

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