Il Governo dell’Australia ha pianificato un grande piano di investimenti, in sostegno del c.d. alluminio ‘verde’. Le risorse dovrebbero ammontare a due mld di Dollari australiani (USD 1,24 mld), a supporto di un sistema di crediti decennale.
Nuovi crediti per l’alluminio
Per valorizzare la transizione energetica dell’Australia, nonché mantenere in attivo i suoi principali settori produttivi, il Governo di Canberra ha varato un programma per il c.d. alluminio ‘verde’. Paese ricco di minerali e tecnologicamente avanzato, l’ottica dell’esecutivo è stata perciò quella di mettere a punto un sistema di incentivi che ammortizzi i rischi correlati al cambiamento in atto.
Il credito – che sarà disponibile a partire dal 2028/29 e sarà erogato per un massimo di dieci anni – offrirà un sostegno mirato a quei produttori di alluminio che scelgano l’elettricità da fonti pulite. Nella misura in cui le rinnovabili non sempre offrano la stabilità e la disponibilità delle fonti fossili, il credito darà certezza al futuro di questo settore.
In questi termini, si proverà a rafforzare la posizione dell’alluminio australiano, massimizzando i vantaggi competitivi sui mercati globali. Il modello di riferimento è dunque quello dei finanziamenti pubblici che fungono da raccordo e da volano per gli investimenti privati. Lo stesso che – su diverse latitudini – ha trovato impiego nei plurali livelli di implementazione della transizione energetica.
La portata del piano
Per essere sostenibile, questo materiale è il risultato di una produzione con basse emissioni di anidride carbonica (CO₂). In particolare, la quota di riferimento deve essere inferiore alle quattro tonnellate di CO₂ per ogni tonnellata di materiale fabbricato. Più in generale, sotto questa categoria, rientra il prodotto finale da energia solare, eolica o idroelettrica.
Come ha rimarcato la Reuters, oltre ad essere uno dei materiali più comuni in circolazione, l’alluminio resta uno dei metalli non ferrosi più inquinanti da produrre. In Australia, le fonderie specializzate in questo tipo di lavoro sono quattro. La loro gestione è affidata alle multinazionali Rio Tinto e Alcoa. Sarà nevralgico, per loro, essere al centro dei nuovi modelli industriali deliberati.
Il Governo australiano ha infatti fissato a quota 82% – sul totale dell’energia elettrica – le produzioni di elettricità sostenibile entro il 2030. L’obiettivo è ancora lontano ed è attualmente al 40%. Il tutto, pur essendosi impegnato a finanziare nuovi progetti eolici, solari e di batterie con oltre 40 mld di Dollari australiani. Le sfide, insomma – oltre l’alluminio – restano ancora di grande portata e complessità.