Il cambio delle regole fiscali in Spagna, con la mancata estensione sulla tassa per gli extraprofitti, ha rilanciato gli investimenti delle multinazionali dell’energia, come la Repsol. La società con sede a Madrid ha infatti annunciato un nuovo investimento da 800 mln di Euro, per l’impianto di Tarragona, pilastro nelle produzioni di metanolo sostenibile.
Nuovo spazio fiscale
La mancata estensione della tassa sugli extraprofitti, da parte del Governo della Spagna, ha rappresentato una grande opportunità per le grandi multinazionali dell’energia, come la Repsol. In effetti, la società con sede principale a Madrid ha annunciato un grande progetto di investimenti, nel comparto del metanolo sostenibile.
Trattasi di quel metanolo che è prodotto attraverso l’utilizzo dall’anidride carbonica catturata da fonti rinnovabili o in alternativa di processi di riciclo. La Repsol, nello specifico, investirà più di 800 mln di Euro per un impianto avveniristico, Ecoplant, presso Tarragona, in Catalogna, nella Spagna settentrionale.
Il sito sarà il primo, in Europa, che riciclerà i rifiuti urbani per poi trasformarli in metanolo rinnovabile, mediante la c.d. gassificazione. In questo senso, la Spagna si è confermata come un avamposto, a livello europeo, nell’implementazione dei diversi paradigmi della transizione energetica.
I dettagli del progetto
L’impianto Ecoplant dovrebbe entrare in funzione nel 2029, creando 340 posti di lavoro tra diretti, indiretti e l’indotto. Inoltre, per la sua costruzione sarebbero all’incirca 2.800 i nuovi impiegabili.
Una volta operativo – nell’ottica di sfruttare le connessioni di scala – il polo sarà integrato nel complesso industriale della Repsol a Tarragona. In questo senso, oltre a sfruttare le infrastrutture esistenti, si valorizzerà la trasformazione del centro in un polo multi-energetico.
Con la gassificazione sarà possibile trattare grandissimi quantità di materiali di risulta. Il nuovo impianto avrà la capacità di lavorare fino a 400.000 tonnellate di rifiuti solidi urbani all’anno. Da qui, la loro trasformazione in 240.000 tonnellate di combustibili rinnovabili e prodotti circolari.
L’inserimento nel sistema nazionale di questi carburanti sarà per la Spagna sia un modo per migliorare l’autonomia energetica, che un supporto continuo alla domanda interna. Dare nuovo valore ai rifiuti, dunque, avrà un impatto deciso e diretto, in termini sistemici, sull’economia spagnola.