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In Francia, la BEI sosterrà il progetto della Trifyl per nuovo valore dai rifiuti domestici

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La Banca europea per gli investimenti (BEI) ha deliberato un prestito per la Trifyl, in Francia, come supporto di un progetto per la creazione di nuovo valore dai rifiuti. Questo settore, del resto, è uno dei perni all’interno della transizione energetica.

Sostenibilità e valore

In Francia i rifiuti domestici saranno il fulcro di un nuovo, grande progetto di economia circolare, in virtù della linea di credito che la Banca europea per gli investimenti (BEI) ha erogato alla Trifyl. Si tratta di un ente pubblico per il recupero dei rifiuti domestici e simili, finalizzato lo sviluppo sostenibile.

Del resto, la creazione di nuovo valore dai materiali di risulta, anche domestici, è uno dei pilastri della transizione energetica. Per questo al centro dell’attenzione e dell’impegno della BEI. Nell’Unione Europea la valorizzazione dei nuovi paradigmi energetici transiterà ovviamente anche dai modelli di consumo e dalle abitudini.

Di per sé, l’efficientamento e la limitazione degli sprechi legittimano la costruzione di nuove filiere e catene del valore. In tale ottica, si è confermato il ruolo della coordinamento comunitario. Tanto che, nel 2023, la Francia è stata il primo Paese a ricevere finanziamenti della BEI in questo settore.

Dettagli e finanziamenti

Prima di ottenere il più recente finanziamento, comunque, la Trifyl ha varato un preciso piano aziendale, il Trifyl Horizon 2030. Gli obiettivi hanno riguardato sia la riduzione dei rifiuti, che il miglioramento dei metodi di riciclaggio. Nel 2022, inoltre, aveva già ricevuto un prestito, dal valore di 40 mln di Euro.

Con tutte queste risorse, l’ente ha continuato a svolgere attività di trattamento e riciclaggio dei rifiuti. Il tutto, sempre nell’ottica della promozione dell’economia circolare e della transizione energetica.

La Trifyl, inoltre, ha utilizzato il finanziamento per completare la costruzione delle sue tre unità industriali. Al momento, queste strutture hanno raggiunto la soglia di riutilizzo di quasi l’80% dei rifiuti domestici. Non solo.

I siti sostengono anche una riduzione delle emissioni di gas serra del 23% e di produrre biogas sufficiente a coprire il 10% del consumo del ‘suo’ Dipartimento, quello di Tarn, in Occitania.

E ancora, il credito – tra posti di lavoro diretti e indiretti – ha consentito una cinquantina di assunzioni. Su tali presupposti, la centralità di queste iniziative è tale che le medesime possono fungere da esempio, trovando maggiore implementazione anche in altri Paesi. L’Italia, in particolare, ha da tempo intrapreso questa via, con ottimi risultati.

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