Il Climate Change Performance Index (CCPI) è un indice annuale che valuta i progressi dei maggiori emettitori di gas serra in termini di emissioni, energie rinnovabili e politiche climatiche. Le grandi economie globali arrancano, l’Italia si pone nella fascia bassa, praticamente ultima tra i principali Paesi dell’Unione europea. La classifica.
Il Climate Change Performance Index
Le fonti rinnovabili facendo rapidi progressi in quasi tutti i Paesi ad alte emissioni. Tuttavia, troppi di questi sfruttano ancora un modello di business basato ampiamente sui combustibili fossili, in particolare il gas.
Il Climate Change Performance Index (CCPI) è un rapporto annuale che valuta i progressi dei maggiori emettitori di gas serra in termini di emissioni, energie rinnovabili e politiche climatiche.
Quest’anno, il CCPI 2025 dipinge un quadro misto: mentre 61 dei 64 Paesi hanno aumentato la quota di energie rinnovabili nel loro mix energetico, negli ultimi cinque anni, i trend delle emissioni in 29 Paesi sono ancora classificati bassi o molto bassi.
Come si posizionano i Paesi europei
La Danimarca rimane il paese con il punteggio più alto (4° posto), seguita da Paesi Bassi (5°) e Regno Unito (6°).
Poi c’è il gruppo di fascia medio-alta: il Portogallo al 15° posto, la Germania al 16°, la Spagna al 19°, la Grecia al 22°, la Francia al 25°.
L’Italia occupa il 43° posto, in salita di una posizione rispetto alla passata edizione del CCPI, praticamente ad un passo dalla zona retrocessione, in gergo calcistico.
Fanno peggio di noi Australia (52°), Turchia (53°), Cina (55°), Stati Uniti (57°), Giappone (58°), Canada (62°), Corea del Sud (63°), Russia (64°).
Cina, Usa e Ue a confronto
Solo due Paesi del G20 (Regno Unito e India) figurano tra i paesi con le prestazioni elevate nel CCPI. La maggior parte dei paesi del G20 ha ottenuto risultati bassi o molto bassi, evidenziando la necessità di un’azione più decisa da parte di questo gruppo responsabile di oltre il 75% delle emissioni globali di gas serra.
L’Unione europea, nel suo complesso, si colloca nella fascia medio-alta del CCPI. L’effetto positivo del Green Deal europeo è evidente, con 16 paesi dell’UE tra i paesi con prestazioni elevate e medie. Nessun paese dell’UE ha ricevuto una valutazione complessivamente molto bassa.
La Cina, il principale paese emettitore al mondo, si colloca al 55° posto nel CCPI. Nonostante i piani promettenti per le energie rinnovabili, la Cina rimane fortemente dipendente dal carbone e necessita di obiettivi climatici più ambiziosi.
Gli Stati Uniti, il secondo paese emettitore, rimangono al 57° posto. Investimenti in energie rinnovabili e trasporti puliti, nonché la fine dei sussidi ai combustibili fossili, sono passi importanti per migliorare la performance climatica del paese.