Puntare sulla decarbonizzazione come potente motore di crescita e anche di innovazione per le imprese e le industrie strategiche dell’Unione europea. La Commissione ha presentato un pacchetto di misure, con il Clean Industrial Deal al centro, per accelerare la transizione energetica e potenziare al contempo la produzione manifatturiera. I punti chiave.
La Commissione europea presenta il Clean Industrial Deal
Sostenere le imprese e la crescita da un lato e mantenere un livello di sostenibilità ambientale dall’altro sono i pilastri sui cui si basa il Clean Industrial Deal (CID), il piano annunciato oggi dalla Commissione europea per favorire e accelerare la decarbonizzazione industriale dei Pasi membri dell’Unione.
Secondo gli obiettivi di Palazzo Berlaymont, il Piano dovrebbe mobilitare a stretto giro (circa 10 anni) più di 100 miliardi di euro da investire subito a sostegno della produzione green made in Europe, di cui un’ulteriore garanzia di 1 miliardo di euro nell’ambito dell’attuale bilancio comune.
La Commissione prevede di semplificare le norme sugli aiuti di Stato entro giugno 2025 per accelerare la transizione verso le energie pulite, promuovere la decarbonizzazione dell’industria e garantire una capacità manifatturiera adeguata di tecnologie verdi in Europa.
“L’Europa non è solo un continente di innovazione industriale, ma anche un continente di produzione industriale. Sappiamo che troppi ostacoli si frappongono ancora alle nostre aziende europee, dai prezzi elevati dell’energia all’eccessivo carico normativo. Il Clean Industrial Deal è pensato per rimuovere questi ostacoli che frenano le nostre imprese e per rendere l’Europa un’opzione chiara e competitiva per gli affari“, ha chiarito in una nota la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyene.
Insieme al Clean Industrial Deal sono stati pubblicati l’Affordable Energy Action Plan (COM(2025) 79 final), che individua le azioni per la riduzione del costo dell’energia a carico di imprese e cittadini europei, e l’Omnibus package, che include due proposte di direttiva e uno schema di regolamento delegato che mirano a razionalizzare gli obblighi in materia di rendicontazione di sostenibilità a carico delle imprese.
Semplificare la burocrazia e favorire la crescita
Riguardo alla semplificazione burocratica e la riduzione degli oneri per le imprese derivanti dall’elevato tasso di regolamentazione, nel suo programma di lavoro per il 2025, la Commissione ha annunciato una serie di misure volte ad affrontare la sovrapposizione di norme inutili o sproporzionate che creano ostacoli per le imprese europee. Collettivamente, con queste misure, la Commissione intende ridurre gli oneri amministrativi del 25 % e del 35 % per le piccole e medie imprese entro la fine del suo mandato nel 2029.
Le prossime mosse includono l’adozione di un nuovo quadro di aiuti di Stato per il Clean Industrial Deal, che consentirà un’approvazione più snella e rapida delle misure finanziarie e strumenti che favoriscano l’implementazione delle fonti energetiche rinnovabili, della decarbonizzazione industriale e della capacità produttiva di tecnologie pulite.
Ulteriori elementi che andranno a completare il pacchetto sono: il rafforzamento del Fondo per l’innovazione, la proposta di una Banca per la decarbonizzazione industriale e una modifica del regolamento InvestEU per mobilitare più rapidamente fino a 50 miliardi di euro in investimenti privati e pubblici aggiuntivi su tecnologie pulite, mobilità pulita e riduzione dei rifiuti.
Un pacchetto di misure per creare l’Unione energetica, risparmi fino a 130 miliardi entro il 2030
A supporto del Clean Industrial Deal saranno individuati e sviluppati nuovi strumenti finanziari anche dalla Banca europea per gli investimenti (Bei), tra cui: un Grids manufacturing package per fornire controgaranzie; un programma pilota congiunto Commissione europea-Bei per i Power Purchase Agreement (PPA) intrapresi da PMI e industrie ad alta intensità energetica; un CleanTech guarantee Facility nell’ambito del programma Tech EU.
Il CID fa parte di un pacchetto di misure a breve termine per ridurre i costi energetici, completare l’Unione energetica, attrarre investimenti ed essere meglio preparati per potenziali crisi energetiche. Un’iniziativa che non solo porterà sollievo alle famiglie che devono affrontare bollette energetiche elevate, ma anche alle industrie che lottano con costi di produzione elevati, con un risparmio complessivo stimato di 45 miliardi di euro nel 2025, che porterà progressivamente fino a 130 miliardi di euro di risparmi annui entro il 2030 e 260 miliardi di euro entro il 2040.