La californiana C-Crete technologies ha sviluppato un nuovo materiale a zero emissioni nette di carbonio da sostituire al cemento. Mischiandolo con acqua e ghiaia si ottiene un calcestruzzo ancora più resistente, grazie alla CO2 intrappolata.
C-Crete, l’alternativa green al cemento
Costruire case, edifici, strade e infrastrutture significa impiegare una grande quantità di cemento e calcestruzzo. Per ottenere questo materiale così resistente e affidabile per tirare su le costruzioni che abitiamo e viviamo serve però una grande quantità di energia.
Secondo le stime riportate da una pubblicazione su newatlas.com, per produrre il tradizionale cemento Portland (il più diffuso) si genera tra il 5 e l’8% di tutte le emissioni di diossido di carbonio (CO2).
È per questo motivo che la californiana C-Crete technologies ha sviluppato un nuovo materiale a zero emissioni nette di carbonio.
Calcestruzzo più resistente grazie alla CO2 intrappolata
Ancora top secret i materiali di base sfruttati per il raggiungimento di questo risultato, forse, si sottolinea nell’articolo, si tratta di materiali “in attesa di brevetto”. Di sicuro non minerali.
Unendo C-Crete con acqua, sabbia o ghiaia si ottiene un calcestruzzo privo di cemento, ma con equale capacità di resistenza, lavorabilità e scorrevolezza.
Una volta poi che si è indurita, si legge nella scheda di presentazione sul sito della startup, la sostanza è in grado di assorbire anche l’anidride carbonica presente in atmosfera. L’azienda sostiene inoltre che la CO2 intrappolata e mineralizzata aumenti effettivamente la resistenza del calcestruzzo nel tempo.
Al momento C-Crete ha avuto solo utilizzi dimostrativi, ma già 60 tonnellate sono state impiegate nella ristrutturazione di un vecchio edificio a Seattle.