Le biomasse sono sostanze di origine biologica, che si possono presentare in forma solida, liquida, o gassosa, da cui è possibile produrre energia termica ed elettrica.
Cosa sono le biomasse?
Ad oggi viene definita “biomassa” qualsiasi tipologia di scarto organico, dunque completamente biodegradabile, capace di creare energia pulita. Parliamo quindi di residui derivanti da attività agricole e forestali, dalle industrie alimentari o della lavorazione del legno (purché non utilizzino materiali chimici), dai liquidi reflui degli allevamenti e dai rifiuti organici di uomini e animali. Più di recente vengono fatte rientrare nella categoria anche le alghe marine.
In pratica, si tratta di combustibili alternativi che possono essere bruciati al posto di quelli fossili nell’ottica di una maggiore sostenibilità e minor impatto ambientale.
Tuttavia, sebbene le biomasse vengano annoverate tra le fonti di energia rinnovabile, il dibattito sulla loro sostenibilità, soprattutto per quel che concerne le emissioni di CO2 nell’ambiente e l’impiego di determinati “scarti”, resta ancora controverso.
Biomasse in Italia
Nel nostro Paese la produzione da biomasse ha registrato una crescita costante nell’ultimo decennio, posizionandosi come principale risorsa alternativa dopo eolico e solare fotovoltaico. Stando ai dati Terna, attualmente risultano attivi sul territorio italiano oltre 2.700 impianti a biogas e biomassa, con una produzione totale che supera i 19.562.000 MWh.
Come produrre energia da biomasse
La fermentazione controllata delle biomasse, attraverso uno specifico processo di digestione anaerobica, arriva a produrre biogas molto ricco di metano. Il calore generato dalla combustione viene utilizzato per produrre energia elettrica o termica.
I carburanti biologici, come bioetanolo, biodiesel, idrocarburi sintetici e oli vegetali, possono essere ottenuti per fermentazione, spremitura o altri processi chimici.
Biomasse vegetali
Le biomasse più utilizzate sono quelle di origine vegetale, ossia quelle che provengono dagli scarti dell’ agricoltura, del giardinaggio e della manutenzione dei boschi.
Alcune biomasse vegetali sono:
- legno
- le vinacce
- la sansa
- i torsoli
- i noccioli
- i gusci
- le bucce di frutta e verdura
Biomasse animali
Tra le biomasse derivanti dall’allevamento di animali erbivori, il letame è la tipologia più impiegata. Questo contiene, infatti, al suo interno tutti i gas e l’energia chimica prodotta dall’erba che gli animali hanno mangiato e poi digerito.
Biomasse microbiche
Ogni terreno sul quale si decompongano piante, animali, feci, è una fonte energetica ricca di zolfo, azoto, funghi, batteri e microbi. La biomassa microbica proviene dal suolo e la procedura di trasformazione dipende naturalmente dal prodotto finale.
Global Bioenergy Partnership per ridurre l’impatto ambientale
Attualmente la combustione di biomassa genera il 10% dell’energia primaria usata globalmente, in particolare in aree rurali e con scarso accesso all’energia.
Secondo una stima di Forest Defender Alliance, però, le emissioni di anidride carbonica derivanti dalla combustione di biomassa legnosa nell’Ue superano i 400 milioni di tonnellate l’anno, pari al totale delle emissioni di Co2 dell’Italia.
La Global Bioenergy Partnership (GBEP) è un’iniziativa internazionale lanciata nel luglio 2005 al G8 di Gleneagles (Regno Unito), con l’obiettivo di condividere le informazioni e gli esempi di buone pratiche sul tema della sostenibilità delle bioenergie e del loro ruolo nel quadro della mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, promuovendo un uso efficiente delle biomasse e dei biocombustibili, in particolare nei paesi in via di sviluppo.